Un condominio con fondamenta fragili

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Tratto dal romanzo omonimo di Eshkol Nevo, il film racconta la storia di tre famiglie che abitano in un condominio, e di come le loro vite vengano sconvolte da una serie di eventi tragici. Al contrario del libro, il film non è inizialmente diviso in tre parti, ognuna delle quali segue la storia di una famiglia diversa, ma le vicende si intrecciano fin da subito in un unicum narrativo.

Moretti è maestro nel mettere in scena le fragilità e le contraddizioni degli esseri umani, mostrando come anche i gesti più insignificanti possano avere conseguenze devastanti. Ci sono, tuttavia, alcuni aspetti per cui il film non convince fino in fondo. Innanzitutto, il rapporto tra Lucio e Sara, con la seconda che subisce l'impetuosità del marito senza veramente mai sembrare contrariata e mostrare un'emozione. E che dire di Dora, costretta a scegliere tra il marito e il figlio, il quale si nega per molti anni e alla fine sembra “perdonare” la madre, senza un reale motivo. Insomma, un film corale, ben recitato e diretto, che però talvolta manca di una coerenza nella sceneggiatura (e dire che si partiva da un libro quasi perfetto).