Per il suo primo lungometraggio, Monteiro ha preso a prestito in modo creativo le leggende tradizionali portoghesi per creare una serie di storie parallele echeggianti di giovani coppie che fuggono disperatamente da falsi padri crudeli, ciascuna coppia in fuga attraverso diverse regioni del paese e in periodi di tempo sempre più contemporanei. Un'allegoria lirica e profondamente cinematografica con un taglio politico straordinariamente tagliente, Paths traccia un modello di autorità repressiva attraverso la storia portoghese puntando anche, con cauto ottimismo, verso la costante presenza di resistenza giovanile. Con la sua straordinaria coreografia paesaggistica e l’uso di una struttura poetica e associativa per evocare la longue durée del tempo mitico, Paths anticipa il capolavoro di metà carriera di Monteiro, Silvestre.