Alla fine degli anni ’60 la generazione del dopoguerra cominciò a ribellarsi ai propri genitori. Si trattava di una generazione disillusa dal capitalismo anticomunista e da un apparato statale in cui credevano di vedere tendenze fasciste. Di questa generazione facevano parte la giornalista Ulrike Meinhof, l'avvocato Horst Mahler, il regista Holger Meins e gli studenti Gudrun Ensslin e Andreas Baader.