Un ritratto intimo, secondo le sue stesse parole, dello scrittore indiano Salman Rushdie, autore di “I versi satanici” (1988), trent'anni dopo la fatwa pronunciata dall'ayatollah iraniano Khomeini: la sua giovinezza nella multiculturale Bombay, la sua vita in Inghilterra, i suoi molti anni di clandestinità forzata, i suoi pensieri sugli Stati Uniti d'America del presidente Trump...