Un dramma intelligente sulle questioni sociali, Manpower disegna il ritratto di quattro uomini in crisi. Muovendosi tra realismo feroce e sottile ironia, il film solleva questioni di appartenenza e sradicamento, esilio ed emigrazione, casa e famiglia. Meir Cohen è un agente di polizia decorato ma si guadagna a malapena da vivere. Il suo nuovo incarico di deportare i lavoratori migranti africani gli insegna che gli stranieri non sono gli unici senza futuro nel suo paese. Altre trame si intrecciano con la storia di Meir: un ragazzo israelo-filippino in lotta per il riconoscimento; un tassista i cui figli stanno emigrando in un paese lontano; e un lavoratore migrante veterano che è costretto a decidere se andarsene o nascondersi finché i problemi non saranno passati.