Le vite di tre generazioni di contadini dell'Emilia-Romagna, nel nord Italia, sono al centro di questa saga poco emozionante e imprevista di Florestano Vancini. Quando il nonno (Marne Maitland) decide di lasciare il suo lavoro di costruttore di canali e di trasferirsi nel nord Italia, inizia a lavorare come contadino nella terra di un prete locale, mentre il figlio maggiore Venancio (Massimo Ghini) inizia a guidare un carrozza. Più visionario che autista, Venanzio si impegna dapprima nell'organizzazione dei contadini in una sorta di sindacato agricolo, e quando il movimento fallisce, si dedica invece all'educazione dei contadini. Lungo la strada muore la madre, sposa Mariena (Anna Teresa Rossini) e hanno figli. Con grande dispiacere di Venanzio, i suoi figli non vogliono restare nell'agricoltura e, quando invecchiano, solo uno rimane a casa a coltivare la terra. Nel frattempo lo spettro del fascismo si fa ogni giorno più forte e le nubi della guerra oscurano l'orizzonte.