Adattato da La caduta della casa degli Usher di Edgar Allan Poe, il regista Jean Epstein evita attentamente gli shock a buon mercato in questa storia di follia ereditaria, scegliendo invece una tecnica strettamente controllata e spaventosamente sottile. L'eroe, avendo causato indirettamente la morte della sua amata, cerca ostinatamente di resuscitarne lo spirito dedicandosi alla pittura e alla scultura. Epstein trasmette la zona crepuscolare tra la vita e la morte con dissolvenze persistenti e un brillante utilizzo del rallentatore.