Mai pentito, mai collaboratore di giustizia, ma ‘soldato politico’ come lui stesso si definì in un’intervista con Sergio Zavoli, Vinciguerra resta una cellula solitaria, che negli anni ha ripudiato la militanza di destra mescolatasi con lo stato e il suo sistema democratico. Non neo-fascista, ma fascista, deciso a scontare tutta la pena senza cercare alcuna riduzione, a memento delle ingerenze fra stato e terrorismo nero, Vinciguerra disprezza ogni forma di sistema democratico e chiunque si inserisca nei suoi organi.