Un palindromo latino è il titolo dell'ultimo film di Guy Debord, in cui lui, in qualità di narratore, spiega che non farà concessioni né ai gusti dei suoi spettatori né alle idee dominanti del suo tempo. Dopo aver insultato ampiamente il pubblico che va al cinema per dimenticare la propria vita eteronoma, il film diventa autobiografico, utilizzando immagini tratte dal mondo dello spettacolo: brochure pubblicitarie, spezzoni di lungometraggi (Les enfants du paradis), fumetti, riprese aeree di Parigi, carrellate per Venezia, fotografie di amici – il tutto commentato da Debord, con un tono a tratti malinconico: "Questa Parigi non esiste più". La sua valutazione è che uno dei grandi piaceri della sua vita è stata la sensazione del passare del tempo e, come testimone della disintegrazione dell'ordine sociale, ha amato la sua epoca.