La storia ruota attorno a due oggetti, un raro set di porcellane di Limoges del XVIII secolo e un ritratto aristocratico del XIX secolo. Mentre questi oggetti vengono passati, venduti o rubati da un personaggio all'altro, inizia a prendere forma una vertiginosa danza dell'eccesso, che suggerisce che se la storia non si ripete, sicuramente fa rima. Insieme al co-sceneggiatore Gérard Brach, i cui altri crediti di co-sceneggiatura includono Repulsion e Tess, Otar Iosseliani usa un tocco leggero come una piuma per esporre l'inutilità della classe e dell'ordine sociale, facendo una bagatella delle preoccupazioni sia dei ricchi che dei poveri.