Registi: Stefano Sollima, Francesca Comencini, Claudio Cupellini, Claudio Giovannesi, Marco D'Amore
Ciro Di Marzio – Marco D'Amore: chiamato l'"immortale", poiché sopravvissuto da neonato al crollo del palazzo dove viveva, da pupillo di don Pietro e migliore amico di Genny diventerà presto traditore e principale rivale.
Gennaro "Genny" Savastano - Salvatore Esposito: figlio di don Pietro viene inizialmente plagiato da Ciro, tornato dall'Honduras però diventa spietato e violento e inizia una lotta contro il suo stesso maestro.
Malammore - Fabio de Caro: il più fedele degli uomini di don Pietro, quando Genny vuole il comando si oppone fermamente.
Annalisa Scianel Magliocca - Cristina Donadio: donna dura, furba e doppiogiochista, dopo la morte del fratello Zecchinetta diventa la reggente della piazza di spaccio delle Case Celesti.
Patrizia Santoro - Cristiana Dell'Anna: nipote di Malammore, orfana vive con i fratelli fino a quando diventa la donna di don Pietro.
Enzo Villa detto Sangueblù - Arturo Muselli: discendente di una storica famiglia di camorristi al centro di Napoli poi caduta in disgrazia. Cerca di riacquistare potere con l'aiuto di Ciro.
Azzurra Avitabile - Ivana Lotito: figlia del camorrista don Giuseppe Avitabile diventa la moglie di Genny da cui ha anche un figlio.
don Giuseppe Avitabile - Gianfranco Gallo: camorrista a capo di diversi traffici di droga a Roma, entra in affari con Genny che si mette con la figlia Azzurra.
Valerio Misano, detto "o Vucabulà" – Loris De Luna: ragazzo ricco proveniente dalla Napoli Bene che stringerà accordi con Sangueblù diventandone il braccio destro.
Gegè – Edoardo Sorgente: amico di Genny di Secondigliano, che diventa il contabile di Genny e complice dei suoi affari a Roma.
Edoardo ’o Sciarmant Arenella – Pasquale Esposito: boss di Forcella e dei quartieri spagnoli, capocamorra dei Confederati.
Carmela Villa – Angela Ciaburri: sorella di Enzo, gestisce una pizzeria e appoggia gli affari del fratello. Viene uccisa da Genny.
Gomorra è in continua evoluzione, con la morte di Pietro si è chiuso un ciclo, ma la terza stagione della serie non ha lasciato il tempo di rimpiangere il bravissimo Fortunato Cellino, perché una nuova storia è già iniziata, una nuova corsa al potere, nuove rivalità ed alleanze.
Così il successo della serie tv Italiana più famosa del mondo è ovviamente continuato imperterrito anche nel terzo capitolo!
Questa volta il nemico diventano i confederati di don Avitabile e di nuovo le alleanze cambiano e i tradimenti si sprecano. Continua l'evoluzione pazzesca dei personaggi con Genny e Ciro che si ritrovano allo stesso punto, hanno perso tutto, e di nuovo "fratelli" proprio come nella prima stagione, proprio come se potessero fidarsi solamente l'uno dell'altro.
E la loro alleanza è forse la roccia dura su cui si posa tutta la stagione, una vicinanza mai forzata, spontanea e fedelissima che se da un lato stupisce, visti i trascorsi, dall'altra appare totalmente naturale e frutto logico degli eventi.
Un nuovo ingresso è quello di Enzo Villa detto Sangueblù, alias Arturo Muselli, un giovane ragazzo ambizioso che fa di Ciro il proprio mentore, e che cerca di entrare all'interno di un sistema marcio dove l'ingenuità non è permessa.
E quando anche questo ciclo sta finendo, è arrivato ancora una volta il momento degli adii, addio a Scianel, alias una bravissima Cristina Donadio, ma soprattutto addio a Ciro/Marco d'Amore, che si fa uccidere per proteggere Genny, facendo un ultimo gesto estremo quasi per celebrare il rapporto di amore, odio e ancora amore che ha segnato e sorretto Gomorra dalla prima alla terza serie.
Addio dunque ad un personaggio fortissimo e ad un attore fuoriclasse, un addio che, anche se Ciro è l'ennesimo esempio di orrore umano, sono sicura ha fatto piangere molti affezionati!
A me personalmente mancherà Marco d'Amore, che pare tornerà solo in veste di regista per la quarta serie, e mi chiedo "cosa ne sarà ora di Gomorra e di Genny?", beh, sicuramente gli autori stanno già lavorando per stupirci come solo loro sanno fare!
Anche nella terza stagione tornano i due brani principali: "Doomed to Live" di Mokadelic e "Ntò - Nuje vulimme 'na speranza" del rapper 'Ntò feat Lucariello.
Genny: Nunn'è overo ca patemo se n'è juto 'a Napule. Patemo è muorto. L'aggio fatto accidere je. Mio padre me vuleva sotto a isso a Secondigliano, nun avesse maje accettato na cosa diversa. Urtimamente era 'mpazzuto, vedeva muorte a tutte parte. Pure nuje stevemo in pericolo e allora aggio fatto l'unica cosa ca putevo fa: aggio protetto 'a famiglia mia. Aggio pavato nu prezzo comme l'hê pavato tu.
Patrizia: 'E muorte dâ giustizia nun se ne fanno cchiù nu cazzo!
Patrizia: Genna', je capisco tutte cose, ma comme te faje a fida' 'e Ciro Di Marzio ancora me l'hê spiega.
Genny: Sulo quanno te toccano 'o sango, esce fora chi sî veramente... e je a Ciro Di Marzio l'aggio visto. E isso ha visto a mme. È sempe stato accussì. Pecciò isso mo è cchiù dô sango mio. E pure tu me pare ca pe proteggere a patemo è perso 'o sango tuojo. È overo? E patemo se pensava ca affianco teneva 'o surdato cchiù abbile 'e tutte quante. Eh, era accussì. Però je oltre a chisto aggio visto n'ata cosa: aggio visto ca nu' ferneva tutto llà.
Patrizia: Che vuo' ddicere, Genna'?
Genny: Quanno sarraje arrevata addo' vuo' arreva', m' 'o vviene a ddicere tu a mme!