Questa è una rappresentazione splendidamente diretta e messa in scena con cura della prima opera (il prologo) del Ciclo dell'Anello di Wagner. Non appena le nubi di nebbia si sono dissipate, mentre l'audace accordo di apertura a lungo tenuto risuona ancora, lo schermo si schiarisce per mostrare non solo il fiume Reno e le tre fanciulle (vestite da prostitute in questa produzione) incaricate di custodire l'oro nascosto lì. Mostra anche un'enorme diga (non menzionata nel testo di Wagner). Si tratta della base sottomarina di una centrale idroelettrica, e la sua presenza ci dice subito due cose: che questa produzione estrae la storia dal mondo fantastico vagamente medievale in cui Wagner l'aveva collocata, e che un tema base del ciclo di quattro opere sarebbe potere. Alberico, il Nibelungo, è disposto a rinunciare all'amore delle donne, dopo aver rubato l'oro del Reno, per diventare il sovrano del mondo. Un altro tema fondamentale è l’avidità.