La Critica della separazione di Debord, di diciotto minuti, rivolge la sua attenzione sperimentale al “documentario”. Debord attinge da un catalogo di filmati di cinegiornali e copertine di libri, fotografie rifotografate, vedute di Parigi e dei suoi quartieri, e un catalogo di filmati disillusi e apparentemente disinvolti di lui e dei suoi amici nella zona porosa che comprende il caffè e la strada.