In cui Scheherazade racconta di come la desolazione invase gli uomini: “Mi è giunto, o re di buon auspicio, che un giudice piangerà invece di emettere la sua sentenza. Un assassino in fuga vagherà per il paese per oltre quaranta giorni e si teletrasporterà per sfuggire alla Guardia mentre sogna prostitute e pernici. Una mucca ferita ricorderà un ulivo millenario mentre dice quello che deve dire, che suonerà niente meno che triste! Gli abitanti di un palazzone di periferia salveranno pappagalli e pisceranno negli ascensori circondati da morti e fantasmi; compreso infatti un cane che…”. E vedendo l'alba, Scheherazade tacque.