Recensione di   Riccardo Paoli Riccardo Paoli

Nina of the Wolves

(Film, 2023)

Beneficio da Filmamo, che ringrazio, due ingressi omaggio per questo film. 

 

Nina dei boschi è una bella favola, a tinte scure, popolata, come tutte le favole, da buoni e cattivi. 

Una tempesta solare ha reso inutilizzabili tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche, costringendo gli uomini a rivedere le proprie abitudini, in un quotidiano senza più elettricità, senza auto, senza smartphone,.... ; e le difficoltà di una vita regolata ed illuminata solo dalla luce del sole costringe anche lo spettatore ad adeguarsi alla poca luce (e nelle giornate di tardo pomeriggio con il cielo coperto non è semplice.....) 

Gli abitanti di un piccolo paese di montagna, difronte allo sconvolgimento causato dalla tempesta solare, si fanno ancor più comunità, e si organizzano per  sopravvivere: è una società chiusa su se stessa ma autosufficiente. 
Qualche giovane più ardito si avventura oltre le montagne alla ricerca di nuove prospettive di vita, più stimolanti. 

Anche Nina, una ragazza del paese, sembra soffrire più di altri la ristrettezza, soprattutto culturale, dei suoi compaesani, che oltretutto le rendono la vita complicata additandola come strega. 
Tutto comunque sembra procedere, anche se intorno alla figura di Mina c'è molto mistero. Poi, nella comunità, arriva, dalla montagna, un disperato ed affamato Sergio Rubini, chiedendo riparo; questi i presupposti del film: il resto al cinema... 

Credo che la bellezza di questo film sia nella storia che racconta. 

Io ho cercato, a fine film, di trovare un messaggio, una morale considerando anche l'ambientazione (siamo nei meravigliosi boschi trentini) la tecnologia messa fuori gioco, e i molti temi di attualità legati al riscaldamento terrestre. 

Ho trovato delle similitudini con il romanzo di Saramago, Cecità: nel libro siamo catapultati in un mondo dove tutti sono diventati ciechi, nel film siamo in un mondo orfano di tutte le conquiste tecniche e tecnologiche su cui si era plasmato e modellato. 

Ma credo che la bellezza di questo film sia farsi coinvolgere nella storia che racconta, e farsi trasportare, senza cercare oltre. 

P. S. Sergio Rubini che chiede agli abitanti da quanto tempo sono isolati dal resto del mondo, e loro lo guardano sbigottiti interrogandosi a loro volta, mi ha riportato a quando il sergente Antonio La Rosa atterra sulla spiaggia, nel film Mediterraneo,.... 

Nina dei lupi è una bella favola, con qualche pecca, ma godibile.