Tra i cerotti della crescita

Una famiglia tutta al femminile, nonna, zia, madre, figlie, sorelle e cugine, a cui un tragico incidente in piscina toglie un pezzo, una figlia, una nipote, una sorella, una cugina. Esseri multi-organici (“sei l’essere multi-organico più giovane della famiglia”) capaci di sentire multiple realtà, lacrime di mare labili nel trauma, magiche nella risposta. Mamá, Mamá Mamá ha la sincerità di un diario nelle piccole mani delicate di una bambina che sta crescendo, di primi baci dati per esercitarsi a pomodori troppo maturi, del menarca come un neonato morto a cui dare un nome e un funerale, di candeline immaginarie perché gli adulti si sono dimenticati del proprio compleanno, di cerotti da appiccicare con la colla vicino ai ritagli dei sogni più impossibili, di principesse tristi insomma, in cui di Alice nel paese delle meraviglie è rimasto solo più il coniglio, non c'è traccia di Alice, non c'è traccia delle meraviglie, un velo di malinconia che l’aria del ventilatore non porta via. Come anche nella sua opera seconda, la giovanissima regista argentina classe 1996 indaga in una prospettiva sensoriale e incantata l’inevitabile tempo della crescita: quello che in Nuestros días más felices sarà poi il rivedersi anziani con occhi bambini qui diventa il rivedersi ancora bambini anche se il corpo e la realtà ci vogliono far crescere troppo in fretta. I paradossi emotivi di Petite Maman (anche se qui forse un po’ troppo frammentari ed episodici) si accumulano in quell’ambiguità percettiva in cui il corpo cambia e i propri occhi vedono troppo, la morte, il dolore, gli occhi degli altri che desiderano il proprio. “Non sono cose per te” viene detto. Eppure quegli occhi ormai hanno visto, hanno capito, hanno accumulato, quanto può essere brutale il mondo, tra traumi, mostri e paure, come quella di essere rapiti, in mezzo al niente e senza niente. 

Nessun rewind è possibile. La crescita procede inarrestabile.
Un cerotto copre il vuoto di tutte le ferite invisibili.
Un cerotto tiene insieme tutti i pezzi della nostra infanzia. 
Un cerotto ci tiene insieme, tutte, come sorelle.

 

Da Il Buio In Sala - Re­so­con­to del 41 To­ri­no Film Fe­sti­val (2023)