Non un documentario ma un film che descrive semplicemente la realtà dei fatti

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Ron Howard è un regista noto a tutti, sia per i successi commerciali (Splash, Cocoon, Willow) che per le sue prove di alto livello tecnico (Apollo 13, A Beautiful Mind, Rush), sia per i flop (Solo, Heart of the Sea, Inferno, Angeli e Demoni).

 

Nel 2022 Howard ritorna ad un livello decisamente alto con questo lavoro dedicato al dramma che si verificò, nel 2018, a Tham Luang, un complesso di grotte in Thailandia.

 

La trama del film è, di fatto, la narrazione dei fatti accaduti realmente: una squadra di calcio formata da ragazzini minorenni, insieme al loro allenatore, vanno a visitare le grotte per passatempo, dopo uno dei tanti allenamenti quotidiani; purtroppo le condizioni meteorologiche cambiano e l'arrivo di un monsone fa precipitare la situazione già di per sé tragica. L'intero complesso viene invaso dall'acqua che scende dalle fenditure della montagna e, contemporaneamente, s'innalza il livello dell'acqua presente nei canali.

 

Il gruppo rimane quindi bloccato senza poter tornare indietro e pertanto sono costretti ad andare ancor più in profondità per cercare un posto dove il livello dell'acqua non sia troppo alto.

 

Più vanno verso l'interno e più aumentano dismisura le difficoltà per chi dovrà tentare di salvarli.

 

Nonostante gli appelli fatti in tutto il mondo, non c'è alcun speleologo che vuole imbattersi in quella che sembra una missione suicida; il governo thailandese cerca di pompare l'acqua all'esterno ma la forza dell'acqua in entrata è superiore, allora si cerca di utilizzare i sommozzatori professionisti della Marina ma immergersi all'interno di canali strettissimi e con una corrente molto forte non è la stessa cosa che immergersi in mare aperto. 

 

Solo dei superesperti della speleologia possono tentare l'impossibile e un giorno si presentano all'ingresso delle grotte due speleologi inglesi, gli unici così folli eppure così iperpreparati da poter affrontare una simile missione di soccorso.

 

Due ore e venticinque di tensione claustrofobica che fa davvero impressione immaginare che quello che si vede è, più o meno, quello che è realmente accaduto.

 

Un percorso di 4 km da effettuare in canali larghi poco più di un metro con la corrente che spinge in senso contrario, con maschera e con l'ossigeno nelle bombole che deve essere consumato con la massima accortezza possibile pena l'affogamento.

 

Ma se questa prova è considerata ad alto fallimento da parte del duo inglese, come faranno i ragazzi ad affrontarla???

 

La risposta sarà l'unica possibile, l'unica e disperata via di salvezza.

 

Grande spettacolo e grande tensione per un Ron Howard che ritorna ai vecchi splendori.

 

di Rael70