Il film d'azione per antonomasia

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Gareth Evans, un regista britannico che non vanta una lunga produzione ma che è già entrato nella Storia del Cinema per due film Capolavoro come “The Raid” e “The Raid 2”.

 

“The Raid” esce nel 2011 e pur non riscuotendo chissà quale successo nelle sale, con il tempo diventerà un “must have” in ambito home-video.

 

Il film si basa, quasi esclusivamente, sul personaggio principale del sottotenente Rama, intepretato dall'indonesiano Iko Uwais che oltre ad essere attore è anche un vero e proprio esperto di arti marziali.

 

Uwais-Rama diventa un binomio inscindibile che si rafforzerà ulteriormente nel sequel che, per certi versi, è ancora migliore a questo, già di per sé, meraviglioso lavoro.

 

Tutto il film si svolge in 24 ore e non c'è storia più semplice: siamo a Giacarta (Indonesia) e un commando della Polizia formato da 20 uomini super addestrati sono comandati dal tenente Wahyu con la collaborazione del suo sottoposto Rama. 

 

Il gruppo ha un solo obiettivo: entrare nel palazzo dove risiede Riyadi, il signore della droga di Giacarta, e arrestarlo anche se, sono certi, che saranno costretti ad ucciderlo.

 

Riyadi vive in un palazzo di circa venti piani ma quello che sembra essere un edificio totalmente abbandonato e fatiscente, in realtà è una vera e propria fortezza dove, superati i primi piani abitati da persone non appartenenti ai criminali di Riyadi, tutto il resto è totalmente infestato da centinaia di killer pronti a difendere il loro capo anche a costo della vita.

 

All'inizio la salita verso i piani superiori sembra essere abbastanza spedita ma, ad un certo punto, Ryiadi toglie la luce a tutto il palazzo e la Polizia rimane al buio; a questo punto i killer entrano in azione ed iniziano a fare una strage…

 

Wahyu confessa che questa missione non è autorizzata dal Comando Generale e quindi, sebbene si trovino in grandissima difficoltà, non potranno chiedere aiuto e rinforzi ergo dovranno farcela solo con le loro forze che ormai si sono dimezzate…

 

Inutile andare oltre nel racconto, ci saranno colpi di scena inattesi ma soprattutto tutti i combattimenti saranno caratterizzati da coreografie splendide.

 

Molte scene sono già entrate nell'immaginario collettivo e il ritmo dato da Evans è praticamente perfetto: non c'è confusione, non ci sono stacchi netti ne montaggio caotico.

 

Il film rappresenta un vero e proprio manuale da studiare per chi vuole intraprendere la direzione di un film di azione.

 

Da vedere e rivedere.

 

di Rael70