Cosa c'è in quella stanza?

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Ci sono registi\sceneggiatori italiani che sono stati costretti ad emigrare per avere visibilità e poter dimostrare le loro capacità professionali.

 

Uno di questi è Gionata (Jonathan) Zarantonello, vicentino, che dopo alcune esperienze nostrani, emigra negli USA e in due anni scrive e dirige “La stanza delle farfalle” direttamente ispirato dal suo corto “Alice dalle 4 alle 5” di ben dodici anni prima ma questa volta con una storia ampliata e più profonda.

 

Nonostante sia un regista alle prime armi riesce a mettere insieme un cast notevole: dalla protagonista Barbara Steele (indimenticabile ne “La maschera del demonio” di Mario Bava o ne “Il pozzo e il pendolo” di Roger Corman) a Rey Wise (qualcuno se lo ricorderà in “Robocop” o “Twin Peaks”), da Camille Keaton ("Cosa avete fatto a Solange?" o “Non violentate Jennifer”) a Heather Lagenkamp (indimenticabile in “Nightmare”, “Nightmare 3” e “Nightmare - nuovo incubo”) con una chicca, un cameo di Joe Dante nel ruolo di tassista.

Il film è un thriller a tinte horror di buon livello che riesce a mantenere in tensione lo spettatore dall'inizio alla fine e la maggior parte del merito va alla storia di Zarantonello e alla performance, davvero di gran classe, della Steele.

 

Ann è una appassionata di entomologia e collezione farfalle da svariati anni che vive da sola in un appartamento in una, non meglio identificata, città americana.

Ann è una persona decisamente gelosa della propria privacy e spesso ha un comportamento spigoloso con gli altri condomini.

All'interno dell'appartamento c'è una particolare stanza, da Anna chiamata la “stanza delle farfalle” dove si trova la sua preziosa collezione sia degli insetti che di svariate bambole.

Un giorno la figlia della sua vicina, la piccola Julie, viene lasciata fuori di casa dalla madre che è in ritardo ed Ann, dopo che se ne accorge, la invita ad entrare dentro in attesa del ritorno della mamma.

Con un flashback lo spettatore viene a conoscenza che mesi addietro Ann aveva iniziato a fare amicizia con una ragazzina minorenne di nome Alice, conoscendola per caso all'interno di un centro commerciale.

Alice sembra essere una ragazza sola la quale racconta che si prende cura della madre disabile.

Ann prova tenerezza ed affetto per Alice e visto che la ragazza vorrebbe avere un aiuto nello studio e ad Ann farebbe molto piacere stare in compagnia, la donna si offre di dargli lezioni gratuite ma, ogni volta, quando Julie deve ritornare a casa, la ragazzina gli chiede una sorta di “paghetta” ed Ann non si lascia pregare.

Più passano le settimane e più il rapporto tra le due si consolida fino al punto in cui Ann regala a Alice i vestiti di sua figlia Dorothy: si, Ann ha avuto una figlia in passato che è morta tanti anni prima e lei conserva gelosamente tanti oggetti che gli ricordano il passato.

Si ritorna al presente e quando Julie non è casa con Ann (spesso la madre si assenta ed è costretta a lasciare la figlia dalla vicina), la donna lavora dentro la stanza anche se non si capisce cosa stia realmente facendo…

Farfalle, bambole, foto, flashback ma tutto deve ancora quadrare e Zarantonello riuscirà a cucire perfettamente ogni cosa.

 

Thriller a tinte horror ingiustamente dimenticato che invito tutti a riscoprire.

 

di Rael70