Più vero del surreale
Tanti sono i registi giapponesi dotati di grandi capacità professionali ma, su tutti, emergono due figure, Takashi Miike e Sion Sono, entrambi appartenenti alla stessa generazione.
Proprio “Tag” sembra essere il film che più avvicina Sono al suo illustre collega tanto che si potrebbe tranquillamente scambiarlo per un lavoro di Miike.
In questo film c'è tutto: ritmo, azione, splatter, follia, surrealismo, drammaticità e colpi di scena.
Vincitore del Fantasia Film Festival di Montreal nel 2015, “Tag” risulta essere un film che non si dimentica facilmente perché è un'avventura senza momenti di stasi e con una logica narrativa che, frequentemente, fa confondere lo spettatore.
La trama, fin da subito, è folle: una studentessa di nome Mitsuko si trova nel pullmann, insieme alle altre compagne, che si sta dirigendo verso il liceo. Per una assoluta casualità evita di morire quando, all'improvviso, il pullmann viene letteralmente tagliato a metà da un misterioso vento e con esso anche le ragazze sono state dilaniate.
Inizia così, per Mitsuko, una folle corsa seguita da questo vento che va uccidendo chiunque venga da esso investito.
Il film non è ancora partito e il genio di Sono deve ancora mostrare tutto il suo splendore…
Un cult imprescindibile per chiunque.
