Dove Shutter Island finisce, Paulo inizia...

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Nel 1979 esce un romanzo dal titolo “Los renglones torcidos de Dios” (Le linee storte di Dio) creato dallo scrittore madrileno Torcuato Luca De Tena.

 

De Tena, per scrivere il libro, viene autorizzato a trascorrere 18 giorni all'interno di un istituto psichiatrico, vivendo a stretto contatto con i pazienti in esso ricoverati.

 

Questa esperienza colpirà profondamente De Tena al punto tale da dedicare il romanzo ai medici, agli infermieri, alle guardie e a tutto il personale del manicomio, in sostanza a tutti quelli che definisce “uomini e donne esemplari, tenaci e persino eroici nel loro lavoro dove cercano di raddrizzare, per quanto possibile, le storture della Natura”.

 

Oriol Paulo è affascinato dal libro e si butta a capofitto nella trasposizione della storia portandola sul grande schermo.

 

Il regista catalano viene dal mezzo passo falso de “Durante la tormenta” e questa volta ritorna decisamente al suo stile: niente derive fantascientifiche ma solo thriller, puro thriller come lui sa fare.

 

Il cast è composto da Barbara Lennie (già presente in “Contratiempo”), dall'esperto Eduard Fernandez, da Loreto Mauleon e Javier Beltran come attori principali.

 

(da sx: Eduard Fernandez, Barbara Lennie, Oriol Paulo e Loreto Mauleon)

 

La trasposizione si rivelerà fedele al romanzo eccezion fatta per il finale (d'altronde Paulo doveva metterci la sua firma…) e che finale!

La storia ha come principale fulcro narrativo il personaggio di Alice Gould De Almenara, interpretata ottimamente dalla Lennie la quale, all'inizio del film, si reca presso un istituto psichiatrico accompagnata da un medico.

La struttura l'accoglie immediatamente in quanto, stando ai documenti ricevuti, Alice è una paziente affetta da disturbi psichici che, più volte, ha cercato di uccidere suo marito Heliodoro, fortunatamente senza riuscirci e adesso è obbligata ad una sorta di TSO.

 

In realtà, Alice è una laureata in Chimica (che non ha mai svolto la professione di Chimico) che lavora come investigatrice privata.

E' stata assoldata dal Dottor Del Olmo per entrare, sotto mentite spoglie, come “paziente” per indagare sulla morte di un ragazzo: il figlio di Del Olmo, infatti, circa un anno prima, era ricoverato presso la stessa struttura  ma in seguito si suicida ma il padre ritiene, al contrario, che sia stato ucciso e vuole che Alice scopra se la struttura ha detto la verità oppure ha qualcosa da nascondere.

Fin dall'inizio Paulo dimostra di essere in grande forma e inizia ad usare tutti i trucchi del mestiere: per prima cosa, usando in maniera mirabile il montaggio, elimina i riferimenti temporali allo spettatore.

 

Difatti, lo spettatore assiste ad eventi di cui non riesce a comprendere se sono avvenuti prima della venuta di Alice o successivamente.

 

Iniziando a vivere nell'istituto e facendo amicizia con qualche paziente, Alice finalmente arriva a conoscere il Direttore della struttura, il Dottor Samuel Alvar.

Alvar è un luminare della psichiatria che già da qualche anno ha cambiato buona parte del regolamento di comportamento dei pazienti della struttura per renderlo più moderno e più adatto ad una vita da persone normali e meno da reclusi.

 

Purtroppo però più Alice inizia ad indagare e più lo staff medico si rende conto che la donna dimostra chiaramente tutti i sintomi descritti nella cartella clinica: Alice è un individuo che bisogna osservare attentamente perché potrebbe essere pericolosa per l'altrui incolumità.

Questo fa si che Alice si rende conto che è in trappola: lei è una persona normale che sta portando avanti una indagine ma se le cose continuano così rischia seriamente di non uscire mai più dalla struttura e questo porta la donna ad un squlibrio psicologico…

Nessuno crederà mai alla sua storia e alla sua indagine.

Nella seconda parte il film seguirà un crescendo inarrestabile fino al prefinale a cui seguirà un finale strepitoso ed incertissimo.

 

Paulo è tornato e non c'è ne per nessuno.

 

Voto: 8,5 perché manca la mezza stella.

di Rael70