Recensione di   Rael70 Rael70

Parallel

(Film, 2018)

Gli universi alternativi sono davvero paralleli?

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Qualche tempo fa ho parlato del regista messicano Isaac Ezban che, nel 2014 esordì con l'affascinante e fin troppo criptico “El Incidente” (The Incident) per poi, l'anno successivo, realizzare “Los Parecidos” (The Similars), lavoro ugualmente criptico ma meno raffinato, metafisico e filosofico del precedente.

 

Nel 2018 esce il primo film con una produzione adeguata, di stampo canadese, che permette a Ezban di realizzare un film con un più alto tasso tecnico mantenendo sempre una narrazione sufficientemente interessante.

 

“Parallel” narra la storia di quattro ragazzi che lavorano in team e che cercano di piazzare la loro app (dedicata alla gestione del traffico cittadino) a degli investitori; nonostante il software venga apprezzato, l'azienda che intende acquistarlo propone una scadenza per ricevere la versione definitiva ossia qualche giorno dopo.

 

I due ragazzi del team che presentano l'app sono stupefatti, ci vorranno non meno di quattro mesi per passare dalla versione beta a quella definitiva ergo la proposta è assolutamente irricevibile; l'azienda ribatte che un'altra software house ha presentato una app quasi identica ed è pronta a consegnarla la settimana prossima…

 

I due ragazzi tornano dagli altri e l'informano del fallimento della presentazione ma, al tempo stesso, sospettano fortemente di un loro amico, ex membro del team, che conosce molto del lavoro che hanno sviluppato negli anni: che sia lui quello che sta mettendo i bastoni tra le ruote al gruppo?

 

Sconsolati e senza una vera alternativa il gruppo sembra sull'orlo dello smembramento: qualcuno vuole lasciare, qualcun'altro vuole accettare la proposta per un altro lavovo completamente differente.

 

Nello scaricare la stizza e la rabbia il gruppo scopre che, all'interno della casa in cui vivono, c'è una parete oltre la quale sembra esserci tutta un'altra parte dell'abitazione completamente sconosciuta, finora…

 

Rompendo la finta parete, salgono in soffitta e trovano uno specchio che, se opportunamente orientato, si riesce ad oltrepassarlo giungendo in altre realtà alternative  e le realtà sono infinite…

 

Anche l'andamento del Tempo è completamente sballato: un minuto nella realtà vissuta corrisponde a tre ore nelle realtà alternative…

 

Da questo momento il film parte e ne vedremo delle belle perché il gruppo intuisce che potrebbe cambiare la realtà a loro favore ma non ha contemplato anche i rischi di un assoluto peggioramento…

 

Da vedere.

di Rael70