Recensione di   Rael70 Rael70

Nefarious

(Film, 2023)

Un confronto tesissimo porterà alla verità?

Malvagio, persona che prova piacere nel fare del male al prossimo, persona che rimane indifferente di fronte al dolore inferto al prossimo, persona che mette in atto dei comportamenti che influenzano negativamente il prossimo.

 

Anno 2023, la coppia di registi/sceneggiatori statunitensi Chuck Konzelman e Cary Solomon scrivono e dirigono “Nefarious”, un thriller assolutamente spiazzante che, a posteriori, ritengo essere uno dei migliori film dell'anno appena trascorso.

 

I due sono sempre stati appassionati di tematiche spirituali (hanno scritto film come la serie di “God's Not Dead” o  “Do You Believe?”), prodotti che non hanno mai avuto grande successo al botteghino ma che adesso, con questo “Nefarious", potrebbero prendersi tante strameritate soddisfazioni per il futuro della loro carriera.

 

Tanti sono i film che si svolgono in un ambiente chiuso, pochi sono quelli che si svolgono con due soli personaggi protagonisti, pochissimi sono quelli che basano il loro fulcro narrativo nei dialoghi, rari sono quelli in cui l'interpretazione di un attore si mangia letteralmente l'intera pellicola (no, non sto parlando di Joaquin Phoenix…), rarissimi quelli in cui si assiste ad una incontrollabile aumento della tensione che arriva a diventare insostenibile per lo spettatore che non vede l'ora che tutto finisca.

 

Cos'è “Nefarious”?

E' un duello, uno scontro, una confessione, un mistero?

 

Non si può parlare di questo film se non si accenna allo scrittore/conduttore televisivo americano Steve Deace che nel 2016 pubblica il suo primo romanzo “A Nefarious plot” (Un complotto nefasto) dove egli immagina che ci sia qualcuno o qualcosa che, da secoli, riesce a manipolare la storia dell'Umanità per farla giungere là dove nessuno voleva arrivare.

 

Proprio “A Nefarious plot” è il libro di cui si servono Konzelman e Solomon per scrivere la sceneggiatura del film (che verrà supervisionata da Deace in persona) che modificherà leggermente la trama nel contesto ma non nel suo significato.

Siamo ai giorni nostri e lo psichiatra Dott. James Martin (interpretato discretamente da Jordan Belfi) si sta recando in un non meglio identificato istituto penitenziario in sostituzione del Dott. Fischer che, giorni prima, si è suicidato dopo aver interrogato il condannato a morte, pluriomicida, Edward Wayne Brady (interpretato, in maniera sconcertante, da un Sean Patrick Flanery in stato di grazia).

Appena arrivato James viene accolto dal direttore del carcere che lo mette al corrente della situazione e del compito che lo attende: siamo nelle mattinate e lo psichiatra dovrà sottoporre Brady ad un colloquio che s'interromperà solo quando il medico lo riterrà opportuno. Scopo del colloquio è stabilire, in modo irrevocabile, se Brady è pazzo oppure è capace d'intendere e di volere, nel qual caso sarà condannato alla sedia elettrica e la condanna sarà eseguita alle 23 dello stesso giorno. Il direttore quindi lo informa che, al massimo, il colloquio dovrà terminare alle 16 per dare tempo al personale di svolgere tutte le azioni per effettuare la sentenza di morte.

Prima di presentarsi davanti al detenuto, il direttore confessa a James che spera che la sua valutazione non sia uguale a quella di Fischer che aveva giudicato Brady totalmente folle evitandogli la morte.

In ultimo il direttore mette in guardia il psichiatra: “Brady è un abilissimo manipolatore che cercherà di convincerti che lui sia folle (evitando di essere giustiziato) ma se ti presti ai suoi giochi uscirai dal colloquio convinto che l'assassino sei tu e non lui!”.

Il confronto ha inizio  e sarà lungo, molto lungo e assolutamente snervante, sfiancante e diabolico…

Edward Wayne Brady, ecco il primo contatto tra lui e noi, tra lui e il Dott. Martin. I due non si sono mai conosciuti e il caso è stato affidato allo psichiatra solo qualche giorno prima ma James non ha neanche il tempo di finire di presentarsi che Brady gli racconta tutti i principali eventi della sua vita: Brady sembra sapere l'essenziale dello psichiatra senza averlo mai incontrato…

 

Inizia il colloquio ma Brady inizia subito a mettere in chiaro le cose: lui è Nefarious, un demone che conosce tutta la storia dell'Umanità prima ancora della Creazione.

 

Più si va avanti e più questa battaglia psicologica prende campo: Brady/Nefarious sembrano delle personalità distinte che si alternano nel colloquio con il dottore mentre James cerca di non cadere nei tranelli e rimane con i nervi saldi cercando di seguire la propria strategia.

 

Ad un certo punto Brady rivela a Martin un futuro irreversibile che sa di sentenza inappellabile: prima di andarsene dalla prigione lo psichiatra commetterà tre omicidi.

 

Martin inizia ad innervosirsi e quindi accetta di scendere al livello di Brady provocando Nefarious ed invitandolo ad impossessarsi del suo corpo, allargando le braccia in senso di resa.

Non accade nulla di nulla e quindi il Dottor Martin è convinto che Brady stia bleffando e che non sia affatto un folle ma in questa certezza c'è una crepa: come fa a sapere cosa sta accadendo, in quei momenti, alla compagna dello psichiatra?

Il dottore è scosso e decide di prendersi una pausa per una boccata d'aria ma questo è solo la fine del primo tempo e ancora il meglio deve arrivare…

 

Un thriller spettacolare con una interpretazione di Sean Patrick Flanery che non dimenticherete facilmente, un dialogo lungo quanto il film dove si affronteranno tanti argomenti che faranno continuamente riflettere lo spettatore che si ritroverà, più volte, a cambiare idea sul detenuto…

 

…e ora dopo ora il verdetto deve arrivare, ora dopo ora James dovrà decidere e ora dopo ora la sedia elettrica potrebbe essere messa in funzione…

 

Da vedere senza indugi.

di Rael70