Recensione di   Rael70 Rael70

Don't Blink

(Film, 2014)

Può esistere un thriller/horror senza un cattivo ma soprattutto un thriller deve spaventare o far ragionare?

Screenplay

Travis Oates è un doppiatore americano che nel 2014 si gettò nella regia in modo quasi sfrontato, non avendo alcuna esperienza precedente. In precedenza era stato uno sceneggiatore ma non era riuscito a trovare le soddisfazioni ambite. La sua voglia di voler realizzare, almeno per una volta, il film di cui aveva scritto la sceneggiatura lo porta a creare “Don't blink” ossia “Non battere le ciglia" e i suoi sforzi lo ripagheranno creando un film che, a distanza di quasi dieci anni, fa ancora discutere gli appassionati sul significato e su un sequel che tutti vorrebbero venisse realizzato…

 

La storia è, inizialmente, alquanto lineare: un gruppo di dieci ragazzi  e ragazze (tutti sotto i trent'anni)  distribuiti su quattro macchine viaggiano in direzione di un resort dove trascorrere qualche giorno di tranquillità tutti insieme.

Hanno viaggiato per svariate centinaia di chilometri e tutti i veicoli sono ormai in piena riserva ma fortunatamente tutti riescono ad arrivare a destinazione.

Il resort è deserto: non c'è nessuno all'accettazione, nessuno al bar sebbene ci siano evidenti tracce di colazioni consumate appena qualche ora prima, le pompe di benzina sono bloccate (di conseguenza i veicoli non possono essere riforniti), nel parcheggio ci sono altre macchine (probabilmente di altri clienti o del personale) ma non si riescono a mettere in moto.

 

Nonostante i ragazzi inizino ad esplorare la struttura non c'è anima viva ,in un appartamento il rubinetto della cucina è aperto e scorre acqua come se qualcuno sia fuggito molto velocemente, nello specchio del bagno è scritta una frase “Don't blink”…

Ci troviamo a fine primavera / inizio estate e il clima è alquanto mite eppure una delle coppie che, parallelamente, si dirige verso il vicinissimo lago (a non più di 5-6 minuti di cammino dal resort) osserva stupefatta una visione sconvolgente: l'intero lago è ghiacciato e le montagne che lo circondano sono tutte totalmente innevate…

 

Continuando ad esplorare viene trovata una culla con un biberon contenente  del latte ancora tiepido eppure del bambino e dei genitori non c'è alcuna traccia.

Questo è solo il prologo di un film che continuerà, per tutta la sua durata, a far arrovellare il cervello allo spettatore e alla fine non è detto che si riesca a capirne il significato.

Piccolo gioiellino di scrittura e grande livello di mistero.

Da vedere.
 

di Rael70