Recensione di   Rael70 Rael70

Contrattempo

(Film, 2016)

Paulo è il nuovo Hitchcock?

Dopo il successo di pubblico e critica de “El Cuerpo”, nel 2016 Paulo scrive e dirige “Contratiempo” (in italiano “Contrattempo", internazionalmente “The invisible guest”) e ancora una volta fa centro senza se e senza ma.

 

Se “El Cuerpo” era stato la rivelazione delle eccelse capacità del regista/sceneggiatore catalano, “Contratiempo” è la pellicola della definitiva consacrazione di un autore che stavolta dimostra davvero di poter ereditare la filosofia registica del Maestro inglese del thriller.

 

Interpretato in modo assolutamente convincente da tutti gli attori in gioco, dal protagonista Mario Casas (recentemente protagonista di “Bird Box Barcelona”) all'attore preferito da Paulo, quel José Coronado già splendido co-protagonista del “El Cuerpo”, dalla straordinaria Ana Wagener a Barbara Lennie (che diventerà la protagonista del successivo lavoro del 2022 di Paulo, quel “Los renglones torcidos de Dios” che farà vincere il premio come Miglior adattamento cinematografico alla sceneggiatura del regista al CEC, il circolo degli sceneggiatori spagnoli).

 

Il film si rivela essere un perfetto marchingegno dove i singoli ingranaggi, man mano che la visione prosegue, si vanno ad incastrare perfettamente dando vita ad un dispositivo dotato di una eccezionale prospettiva tipicamente hitchcockiana che svela le carte solamente negli ultimi cinque minuti che risultano davvero incredibilmente emozionanti (merito della colonna sonora di Fernando Velazquez, famoso compositore spagnolo di OST) e assolutamente iconiche del cinema di Paulo.

La storia è talmente semplicissima al punto da tale da apparire pretestuosa: un uomo, Adrian Doria, è accusato di omicidio e il suo avvocato, Felix Leiva, decide di rivolgersi ad una collega ancor più esperta in tema di omicidi, Virginia Goodman, che potrà fornire a Doria la giusta strategia da adottare davanti al giudice per evitare la prigionia.

 

Il film è tutto qua: di sera la Goodman si presenta a casa di Doria (ai domiciliari) e lo informa che ha saputo che l'accusa sembra avere una carta a sorpresa (di cui Leiva non è ancora a conoscenza): un individuo è pronto ad andare a testimoniare dal giudice alle primissime ore del mattino e tale deposizione causerà la sicura condanna di Adrian.

 

Se egli vuole avere un minimo di possibilità di evitare la prigione deve ripercorrere, nuovamente, l'intera vicenda non tralasciando alcun dettaglio, neanche quello più insignificante, cercando di mettere la Goodman nelle condizioni di trovare la giusta strategia difensiva prima che spunti l'alba.

 

Inizia quindi un lungo colloquio (che dura quanto il film) fatto di flashback e dei ricordi di Doria che cerca di ricostruire tutta la storia…

 

Sposato con una figlia, Adrian ha un'amante, Laura (anch'essa sposata), e questo rapporto va avanti già da un anno senza grossi intoppi ma, al termine dell'ennesimo weekend passato insieme grazie alle bugie dei due, Adrian inizia a rendersi conto che questo rapporto non può più continuare e quindi, sostanzialmente, dice a Laura che è venuto il momento di dirsi addio.

 

Laura, nonostante la delusione, accetta la decisione di Adrian ma i due, durante il viaggio di ritorno in auto, hanno un incidente con una macchina che procede in senso inverso (a causa dell'attraversamento improvviso di un cervo) con il risultato che i due rimangono illesi ma il guidatore dell'altro veicolo, un giovane ragazzo, risulta invece morto sul colpo.

 

La strada è deserta e isolata, non ci sono testimoni, i due valutano di andarsene ma la BMW di Doria non ne vuole sapere di rimettersi in moto..

 

Adrian decide quindi di chiamare la Polizia ma Laura lo convince a cambiare la scena dell'incidente e a non chiamare nessuno poiché l'arrivo delle forze dell'ordine farebbe scoprire, ai rispettivi coniugi, il loro tradimento; nel frattempo un auto si avvicina  e si ferma proprio davanti alla coppia, il guidatore si offre di dare aiuto ma Laura fa di tutto per apparire come la proprietaria dell'auto che è andata fuori strada e che sta discutendo con Adrian per effettuare la constatazione amichevole d'incidente per le rispettive assicurazioni.

 

Il guidatore va via non senza aver notato il sangue che esce dallo sportello passeggero dell'auto incidentata…

 

Da qui il film parte e non si ferma più e ad ogni domanda della Goodman, Adrian sembra cambiare alcuni particolari (che vengono visti dallo spettatore) che riconducono ad un albergo che ricorda l'Overlook Hotel di kubrickiana memoria…

E' in una delle stanze dell'albergo che Adrian rivela (e ci rivela) alla Goodman che Laura è stata uccisa da uno sconosciuto che però, dalle indagini, non si riesce a capire come possa aver commesso tale omicidio: la porta è chiusa dall'interno e non è stata forzata, le finestre sono bloccate perché in inverno vengono tolte le maniglie, insomma se non è stato Adrian come è possibile che l'assassino abbia agito e sia riuscito a fuggire?

Un omicidio che si aggiunge a quello dell'incidente ma la Goodman non è affatto una stupida e dopo altre domande e altri flashback l'avvocatessa inizia a perdere la pazienza perché si sente presa in giro da Adrian.

Un altro particolare è che del ragazzo morto nell'incidente non si è mai ritrovata l'auto e neanche il cadavere.

Adrian, cosa stai nascondendo alla Goodman e allo spettatore???

Gli ultimi cinque minuti sono cinema puro, strepitoso che mozza il fiato.

 

Paulo si supera e oltrepassa “El Cuerpo”.

di Rael70