Recensione di   Rael70 Rael70

1408

(Film, 2007)

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Un pregevole King d'annata

Quanti libri ha scritto Stephen King e quanti sono stati trasposti cinematograficamente o televisivamente?

Una bella domanda che presuppone un'altrettanta profonda memoria perché di prodotti filmici relativi allo scrittore americano ne sono stati realizzati davvero tanti ma spesso di discutibile qualità.

 

Ci sono stati lavori di altissimo livello come “Le ali della Libertà” o “Il Miglio Verde” o “L'ultima eclissi” ma, guarda caso, non appartengono all'universo Horror.

 

Ci sono stati lavori di buon livello come “I Langolieri” (film tv rovinato solamente dagli SFX ma di indiscutibile livello qualitativo) o come “Il gioco di Gerald" o il vecchio “Grano rosso sangue”  o “The Myst” o “Carrie” o “Christine la macchina infernale” ma si tratta di prodotti buoni ma non eccelsi. 

 

Abbiamo anche un fuoriclasse come “Shining” ma non si può valutare correttamente dato che Kubrick si prese talmente tante licenze dal racconto originale che lo stesso King non ha mai riconosciuto il film come una fedele trasposizione del suo scritto.

 

A seguire ci sono film che, a mio parere, del tutto immeritatamente, hanno avuto successo come “Misery non deve morire”: se quella è una trasposizione fedele allora non si è letto il romanzo, senza se e senza ma. Punto.

Dove il film finisce, la tensione del racconto inizia…

 

Poi abbiamo “1408”, un racconto di King facente parte della raccolta “Tutto è fatidico” del 2002 che diviene, nel 2007, un film diretto dallo svedese Mikael Hafstrom con protagonista assoluto John Cusak e la partecipazione di Samuel L. Jackson.

 

“1408” è puro King fino al midollo e sebbene il regista faccia delle piccole modifiche al racconto originale, il senso di quest'ultimo acquista ancor più valore piuttosto che perderne.

 

L'interpretazione di Cusak è di alto spessore e difficilmente nelle trasposizioni Kinghiane si sono viste interpretazioni maschili di questo livello (Nicholson, come ho detto, è fuorigioco).

 

La regia di un onesto mestierante come Hafstrom incarna perfettamente l'ansia e la tensione che provoca il racconto e di questo bisogna dargliene atto.

 

E' un horror puro?

No, è un thriller a tinte horror con un senso paradossale della claustrofobia: non ci sono ambienti particolarmente ristretti ma dalla camera 1408 non si può uscire neanche se sembra di esserne usciti…

 

Il ritmo è perfetto e la progressiva immersione negli orrori della stanza segue un percorso ben preciso che porterà il personaggio interpretato da Cusak ai limiti della follia.

 

La storia narra  di Mike Enslin, uno scrittore che si dedica a smascherare le case stregate e sembra riuscirci abbastanza facilmente al punto tale da scrivere dei libri che hanno un certo successo.

 

Mike non ha paura del sovrannaturale e ciò a causa della morte prematura della figlia Katie che ha portato, come conseguenza, alla separazione dalla moglie Lily: da quando sua figlia non c'è più non crede ad una vita dopo la morte e quindi non crede ai fantasmi e a tutto il contorno.

Come detto Mike è uno scrittore che cerca di vendere i suoi libri  e spesso viene contattato dai proprietari di case o alberghi stregati per fare pubblicità ai loro immobili. Un giorno Mike riceve una cartolina dal Dolphin Hotel dove gli viene consigliato di non soggiornare nella stanza 1408.

Ovviamente si tratta di un'esca perché un tipo come Enslin non si farebbe mai sfuggire un'occasione del genere…

Dopo vari tentativi telefonici falliti per farsi riservare la stanza (non è prenotabile al pubblico), finalmente Enslin riesce nell'intento e si reca a New York per iniziare l'avventura…

Alla reception viene invitato a parlare con il Direttore Gerald Olin (Samuel L. Jackson) che cerca in qualsiasi modo di dissuaderlo da questa folle iniziativa.

Nonostante tutti i tentativi fatti da Onlin, Mike si dimostra deciso ed irremovibile: vuole la chiave della 1408 e non se ne andrà finché non l'avrà nelle sue mani.

Vista la tenacia di Enslin, il Direttore gli consegna un plico contenente tutti i fatti delittuosi avvenuti in quella stanza: 13 suicidi e 30 morti naturali.

La stanza non è prenotabile da più di vent'anni e nulla è stato cambiato da quando fu arredata inizialmente: i dispositivi elettrici non funzionano regoalrmente e l'arredamento è rimasto quello dell'epoca.

A questo punto non rimane che consegnare la chiave ma Onlin, per l'ultima volta, ammonisce Enslin: nessuno è mai rimasto per più di sessanta minuti dentro la 1408…

Mike ringrazia, prende l'ascensore e si reca davanti la 1408, apre la porta e tutto sembra normale, al punto tale che inizia, come ha sempre fatto nelle precedenti ispezioni, a registrare tutto quello che vede.

Da questo momento parte il film e assisteremo a tutto e di più….

 

Cosa c'è realmente dentro la 1408 e perchè la gente impazzisce?

 

Un grande film, una grande interpretazione per una trasposizioni tra le più fedeli degli scritti di King.

Per chi non lo conosce è assolutamente da scoprire, per gli altri dovrebbe essere un piacere rivederlo.

di Rael70