Treni, zombie e cellulari: coinvolgente, ma a tratti sembra un videogame a cui hai già giocato.

Penso sia difficile realizzare un film di zombie originale , dato che più o meno tutti presentano gli stessi clichè del genere: purtroppo anche questo (pur gradevole) film sud coreano non riesce ad evitare la sensazione di “già visto” , soprattutto per la storia in generale e  per la realizzazione degli zombie, molto simili a quelli di World War Z nei movimenti , al punto che si ha quasi la sensazione di vedere uno spin off orientale del film con Brad Pitt, con l'aggravante di non offrire alcun contesto ed alcuna spiegazione a cosa sta succedendo (anche perchè, ovviamente, le informazioni sui cellulari dei personaggi sono in coreano) . Paradossalmente però il film è del tutto comprensibile anche senza alcuna informazione perchè è talmente inserito nei binari del genere (tanto per restare in tema di treni) che non serve spiegare niente : lo spettatore già sa che la gente sta impazzendo per un qualche virus che ravviva i morti trasformandoli in zombie affamati di carne umana che organizzeranno una specie di rivolta, e tanti saluti al buon senso ed alla logica. 
 I personaggi , a parte i protagonisti, sono poco caratterizzati e ridotti per lo più ad archetipi, se non a  vere e proprie macchiette (l'eroe forzuto, i teenager innamorati, l'uomo d'affari egoista, ecc) , anche per effetto di una recitazione un po' caricaturale. Anche per questo motivo  il film somiglia quasi ad un videogioco, e da appassionato di quest'ultima forma di intrattenimento lo dico senza intenzione di sminuire il film , ma semplicemente per rendere l'idea di alcuni momenti un po' inverosimili , soprattutto nella parte centrale (e ce ne vuole per essere poco credibili in un film che parla dell'apocalisse zombie). 
Un elemento di originalità è dato dal confinare la maggior parte del film in un treno, trasformando i protagonisti in prede chiuse in gabbia con i loro predatori. Tuttavia anche questa notevole potenzialità non è stata , a mio avviso, sfruttata a dovere : non ho mai percepito il senso di claustrofobia e reale minaccia che mi sarei aspettato da una situazione simile (appunto, i protagonisti sembrano quasi personaggi di un videogioco, sostanzialmente indistruttibili perchè la storia deve in qualche modo andare avanti). 

Detto questo ho comunque trovato il film , nonostante i miei dubbi sulla storia, realizzato bene e con molta cura, gradevole e  piuttosto coinvolgente soprattutto nell'ultima parte che , pur priva di grossi colpi di scena (indovinerete senza fatica chi dei personaggi si salverà e cosa troverà alla fine , se avete visto almeno un film di zombie nella vostra vita)  è comunque appassionante ed a tratti poetica. Molto brava la giovane protagonista , ma avrebbe meritato una storia un po' più originale.

di Bongo