Ah, che bello l'amore, ti scalda il cuore!

Cosa c'è di meglio di una romantica luna di miele in riva al mare? Proprio niente, a meno che non ti ritrovi quasi vedova e coinvolta in un disastro epocale.
Zombie Honeymoon, è scritto e diretto da David Gebroe, il quale firma un horror indipendente a metà strada fra la commedia nera e sentimentale. 
Il soggetto è piuttosto basilare, una giovane coppia appena sposata, una bellissima villetta in cui inaugurare una splendida vita insieme, e un sogno da realizzare: trasferirsi in Portogallo. Ed è proprio in quella dimora che si consumerà un grottesco dramma, distruttivo come una sediziosa fiamma.

 

Tracy Coogan e Graham Sibley funzionano benissimo, e convincono decisamente nei panni di una dolce coppietta innamorata, specialmente lei, premurosa, devota, gran bella interpretazione, degna di nota. La trama introduce ben presto una tragedia sfiorata funestamente, che pare risolversi decentemente. Il fato è però in agguato, ed è pronto a regalare un colpo di scena inaspettato.

Denise e Danny sono intenti a godersi la vacanza, immersi in una languida routine. Si trovano sulla spiaggia quando, all'improvviso, uno strano uomo fuoriuscito dall'acqua aggredisce il povero Danny. Il suo cuore si ferma per dieci minuti, ogni tentativo di rianimarlo da parte dei medici risulta inutile. Denise è disperata per la perdita del marito, finché, sotto gli occhi atterriti di tutti, lui si rianima. Sembrerebbe proprio una tremenda vicenda a lieto fine, ma in realtà, è l'inizio di un incubo.

 

Quel ragazzo gentile e vegetariano comincia lentamente a mutare, e a dimostrare un appetito smisurato nei confronti della carne umana, un desiderio in continuo crescendo, impossibile da saziare. La sua amata sposina non riesce a staccarsi da lui, ed è qui che entra in azione un incredibile sentimento che non può fare a meno di suscitare notevole sgomento. Chi non scapperebbe davanti a tanto orrore? Solo chi preferirebbe strapparsi il cuore, piuttosto che rinunciare al proprio amore. E così Denise si ritrova ad accudire il suo sposo, nel bene e nel male, finché morte non vi separi, invece di fuggire via a gambe levate. I suoi tentativi di salvarlo da quel cannibalismo compulsivo si rivelano vani, con tanto di pelle sfatta caduta nella minestra, perché eh sì, come se non bastasse, anche l'aspetto fisico di Danny a un certo punto cambia di brutto.

 

In sostanza, a dispetto del titolo, che suggerirebbe una carneficina a oltranza, ci troviamo di fronte a una pellicola che punta più sul coinvolgimento emotivo, pur mantenendo una discreta dose di sangue, e di raccapriccianti momenti splatter. Se avete voglia di una storia tenera, passionale, ma nettamente fuori dalle righe, questo film fa per voi. Non si vive di solo caos, e nonostante il gore presente in più scene, è commovente vedere come qualche volta, possa trionfare il bene. Che dire, a girl can dream, sometimes...