Quella magia che l'anima ti strappa via

The Skeleton Key vanta un cast di tutto rispetto, ma forse, trova mancanza di vigore proprio nella regia, che non ce la fa a svolgere al meglio il suo compito, regalando qualche punto morto di troppo, e non riuscendo a gestire molto bene i ritmi, che tendono a essere sovente un po' troppo lenti. Ed è un peccato, si doveva valorizzare le ottime prove degli interpreti, con un John Hurt che riesce a esprimere terrore puro solo attraverso gli occhi, e una Kate Hudson che trasmette rimorso sin dal primo sguardo.

L'atmosfera, seppur indolente è discretamente inquietante, complice una vecchia casa con stanza segreta e segreto raccapricciante. Non c'è abbondanza di spunti originali, ma il finale, è in grado di assestare un godurioso colpo di scena senza eguali.

 

Caroline (Kate Hudson), si sente in colpa per non aver accudito il padre morente, e incomincia ad assistere malati terminali. Dopo la morte dell'ultimo paziente, accetta un lavoro a New Orleans, per accudire un anziano colpito da ictus. Paludi, caldo umido e dimora che pare stregata fanno da ottima cornice a una trama cupa e malata. La totale assenza di specchi, una moglie stramba e una situazione ambigua spingono l'infermiera e investigare, qualcosa non le quadra, ci sono ombre e dubbi da rivelare. Quell'anziano marito che sembra prigioniero fa breccia nel suo cuore, vuole capire, salvarlo a ogni costo e strappargli via il dolore. Nemmeno la storia che le viene raccontata dalla consorte, rivelando spettri, hoodoo e morti violente, la persuade dall'alzare i tacchi e sparire velocemente, eh no, tipico rimando ai protagonisti horror e la loro proverbiale stupidità. Degna di menzione una frase pronunciata all'interno dell'opera "le nere non restano". 

Io sono bianca, e non sarei rimasta, ma io sono io, lol

 

Il punto debole della pellicola resta a mio avviso la regia, partecipe un montaggio poco incisivo e un utilizzo di inquadrature asimmetriche che non rende giustizia a una piacevole ambientazione. Ahimè, non ci sono momenti splatter o gore, e credo che una manciata di scene vermiglie avrebbero potuto regalare al girato discrete meraviglie. Tuttavia, si tratta di un film onesto e sufficiente, che vale una visione, magari quando fuori imperversa la tempesta, e tuoni e fulmini con maestria lesta, ricamano sinfonie angosciate intorno alla vostra testa.