Ladro malfattore, cela un grande cuore

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Abbastanza passato in sordina, ed è un peccato, questo The Collector, è un prodotto valido, e, nonostante opinioni discordanti, mi è sembrato più che gradevole. Nel cast ci sono vari attori di serie TV, una cresciutissima Madeline Zima (La tata, e in seguito, Californication), Andrea Roth (Rescue Me), e soprattutto il protagonista Josh Stewart di Criminal Minds. Cosa può mai accadere quando un tuttofare squattrinato, per pagare i debiti dell'ex moglie, decide di rapinare la casa dove ha lavorato? In teoria niente, l'abitazione doveva essere vuota, ma, se un altro malvivente, ci ha messo il pensiero per un gioco spietato e assai elaborato, ciò che poteva essere un lavoretto semplice e sbrigativo, si rivelerà una corsa contro la morte mozzafiato.

 

La storia narra le vicende di Arkin (Josh Stewart), spinto a derubare la ricca famiglia per cui ha prestato servizio, pur di salvare la sua ex dagli strozzini. Quando giunge sul posto convinto di portare a termine quel compito facilmente, si imbatte in un villain mascherato, e piuttosto inquietante. Proverà a liberare quelle persone vittime di un collezionista particolare, ma l'impresa sarà ardua, rischiosa, poiché l'uomo ha piazzato in quel villone insidie pericolose a iosa. I suoi tentativi si concentreranno nella ricerca della figlia più piccola, Hannah, e tra varie peripezie, proprio quando sarà in procinto di scappare, si volterà, e vederla apparire alla finestra, gli impedirà di abbandonarla a un triste destino.

 

C'è stato un preciso punto in cui mi sono chiesta: ma quest'uomo è superman? Perché onestamente, dopo tutte le sevizie subite, e pure l'investimento causato da quei polli della polizia, la domanda è lecita. Forse qui c'è una lievissima forzatura nella sceneggiatura. Poi per carità, cercare di sopravvivere può tirare fuori l'inaspettato, però, seppur sorvolabile, mi è parso un filino esagerato. Indubbiamente, i numerosi ostacoli che questo ladro provetto deve superare, rendono facile simpatizzare nei confronti della sua situazione disperata, e ti ritrovi a tifare per lui a ogni tortura effettuata. Altra questione irrisolta, è come abbia fatto il disinfestatore a sistemare tutte quelle trappole, a livello di trama c'è qualche lieve lacuna inspiegata, però la pellicola è comunque una figata.

 

Contro ogni pessima recensione, (oltre al collega Rael che a quanto pare ha apprezzato come me), mi sento di dare sette, per l'elevata tensione, il buon lavoro svolto dalla regia, capace di creare un'atmosfera tesa e adrenalinica, complice un montaggio virtuoso. Gli ultimi minuti regalano una discreta dose di suspence, ed è proprio quel crescendo esagitato che riesce a scusare una fine un po' sopra le righe e azzardata. La ferocia pullula per buona parte del film, le scene splatter sono efferate, ben costruite: degna di menzione quella della tagliola, spiazza e sorprende. Stewart interpreta il suo ruolo egregiamente, e il suo antagonista (Juan Fernández, Necronomicon), emana una violenza disarmante. Talvolta, a fronte di qualche errore, va valutato anche il risultato finale: e in questo caso, è tutt'altro che male.