Sissy, un nome romantico che non deve però dare adito a fraintendimenti. Qui stiamo parlando di un horror tutto al femminile, e già solo per questo, ci piace.
La pellicola diretta da Hannah Barlow e Kane Senes, narra una storia contemporanea, particolare, con un decollo lento ma ricco di sfumature tese e interessanti. La protagonista è una influencer, un lavoro molto ambito in questi ultimi anni.

Cecilia, chiamata Sissy da bambina, campa grazie ai contenuti dei suoi video, e al nutrito numero di follower che la adorano, e lei è pronta a dispensare per loro consigli, miele e amore. L'inevitabile incontro con la sua migliore amica d'infanzia, inizierà a svelare qualcosa di sopito, pronto a tornare prepotentemente alla ribalta durante una rimpatriata a cui Emma la spingerà a prendere parte. 
 

Falsi sorrisi, pungolature velate, l'atmosfera si scalda tra risolini e frecciate. Una spirale fatale tutto avvolge e tutto graffia con affamato male, sete di rivalsa, mai calmata appieno, nera come fiele, pericolosa come putrido veleno. La compagnia non è delle migliori, e ben presto si respirano numerosi dissapori. 

A prima vista, Sissy può sembrare il designato bersaglio, ma attenzione, è alle porte un errore di valutazione. Non sempre ciò che pare è ciò che è davvero, la linea sottile che separa il lupo dall'agnello può essere facilmente superata, ed è proprio questo il bello. 

Trattenere la rabbia non è sempre facile, è sufficiente un gesto di troppo, un rancore tornato violentemente a galla, per far perdere la retta via. Cercare di difendere il proprio status diviene necessario, oltre ogni limite, oltre qualsiasi esitazione: tutto deve essere cancellato, e ogni peccato, celato e sotterrato. 

Il meccanismo ormai è stato innescato. Una mente alla deriva non può far altro che sragionare, alle ricerca di una soluzione che, ovviamente, stenta ad apparire, lasciando solo ombre scure, che conducono all'inevitabile epilogo.
 

Fantastica prova di Aisha Dee, che nei panni di Sissy dà vita a una villain che lascia il segno, e insegna che i traumi dell'età più bella e delicata, a volte possono sembrare cancellati, ma basta un secondo, a innescare di nuovo la fiammata, per gridare ad alta voce: no! Non siete stati dimenticati!