Quell'ombra in agguato, pronta a strapparti il fiato

Buon lungometraggio scritto e diretto dal pluripremiato Jordan Peele, che con l'ottimo Scappa-Get out, è riuscito a fare incetta di riconoscimenti, mentre, mi sento caldamente di affermare che con Nope, abbia fatto un bel tonfo. (Molto osannato dalla critica, e mi domando il perché, io l'ho visto, e mi ha fatto dormire, e per far addormentare me ce ne vuole). Ritengo che tra i recensori ci siano dei simpaticoni, dei radical chic dal palato raffinato, e più la storia è una palla soporifera, ma di quelle gigantesche tipo una pianta di valeriana, una di escolzia e una di passiflora messe insieme, e più giù di applausi, oh sì, bravissimo, meraviglioso, ancora, bene. 

Tornando a "Noi", sicuramente non è perfetto, e non è per tutti i gusti, ma vanta idee complesse, e guizzi scaltri e sofisticati.

Riuscire a raccontare la trama senza spoilerare troppo non è facile, quindi, mi limito ad accennare la parte iniziale. Nel 1986 La giovane Adelaide Thomas, va in vacanza con i suoi genitori a Santa Cruz. Una sera, entra in una casa dei divertimenti, e nel labirinto degli specchi, fa un incontro inquietante: una sosia di sé stessa, che cosa sconvolgente e agghiacciante. Dopo essere scappata torna dai suoi, ma non è più in grado di parlare. Verrà portata da una terapeuta per ricevere aiuto.

Trent'anni dopo, Adelaide è una donna adulta e fa ritorno a Santa Cruz con il marito Gabe Wilson e i loro figli, Zora e Jason. Durante la notte compare una misteriosa famiglia di quattro persone, che attacca i Wilson e irrompe nella loro abitazione. I quattro intrusi sono dei doppelgänger di loro stessi, e sono capitanati da quello di Adelaide, Red, che è l'unica dei quattro a comunicare, seppur in modo roco e molto basilare. Le loro intenzioni sono tutt'altro che buone, e nel corso del film, si apprende che altri doppioni hanno invaso gli Stati Uniti. Numerose le ipotesi che scaturiscono durante la visione, che è capace di mantenere alta la tensione, impossibile non voler arrivare al finale, per capire quale sia l'origine del male.

Peele riesce a confezionare una buona dose di sequenze accattivanti e angoscianti, grazie anche a un ottimo cast in cui non può far a meno di risaltare Lupita Nyong'o, abilissima nel dar vita ai due personaggi contrastanti che della pellicola sono le colonne portanti. Un horror puro, che non rincorre la facilità spesso inutile del jumpscare per spaventare lo spettatore.  La scrittura potrà risultare a tratti complicata, ma è ben confezionata, sicuramente una delle migliori opere di quest'autore. Sette e mezzo.