Cenobita elegante, elevazione invitante

Ora, non vorrei ripetermi, ma anche in questo caso, prima di avvicinarmi alla visione, ho lentamente inspirato, e quasi pregato (dico quasi eh!)

Toccare Hellraiser, per me è praticamente gridare al sacrilegio. Come in ogni saga che si rispetti, inutile dirlo, qualche capitolo più bruttino c'è stato, ma i primi per me sono capolavori assoluti. 

Quando ho appreso che una donna avrebbe spodestato Doug Bradley dal ruolo di Pinhead, che dire, un tonfetto sul pavimento l'ho fatto, povere le mie chiappe doloranti, che botta! Per carità, é pur vero che siamo già al secondo Pinhead senza Doug, ma non riesco a rassegnarmi, è come quando cresci e buttano nella spazzatura il tuo giocattolo preferito. Una lacrimuccia può scappare, insieme a un'imprecazione brusca e ilare. In uno scenario dove hai visto sempre un personaggio in veste maschile, e lo hai adorato per la cattiveria che emanava solo a guardarlo, il pensiero di ritrovarlo con sembianze femminili un pelino fa storcere il naso. In un mondo dove non stessi parlando di un reboot, ma di una storia nuova di zecca, le cose cambierebbero. Qui è pura, semplice nostalgia per qualcosa che hai follemente apprezzato, nessun attacco mirato.

 

Detto ciò, Jamie Clayton svolge bene il suo compito, pur risultando raffinatamente elegante, e forse è proprio questo il nocciolo della questione scottante, il suo volto doveva emanare un'atrocità devastante. Tutti i cenobiti in realtà sembrano proiettati verso un'impostazione più spirituale, che troppo si distacca dal concetto originale: il piacere in ogni forma, attraversando ogni limite per quanto doloroso esso possa essere. Questa impronta mi pare una scelta un pelino azzardata, e sarebbe potuta andare bene partendo da zero, ma così, mi spiace, è un po' una porcata. Dunque, perché mai non abbandonare i supplizianti, e il cubo "magico", per scrivere qualcosa di sana pianta? In codesta maniera, sarebbe stato possibile sfruttare al massimo l'ottimo potenziale, scorciando magari il tutto di qualche minuto. Invece, con questo azzardo, vuoi o non vuoi, incapperai sempre in paragoni con il principio, e il fatto che dei tratti essenziali siano stati rimodellati a proprio piacimento, per alcuni può rappresentare un'opportunità, per altri, dannazione e tormento.

 

Questa trama rivisitata ci mostra una tossica al verde che entra in possesso del cubo maledetto dopo aver commesso un furto insieme al suo ragazzo. Ovviamente riesce a sbloccare il meccanismo e da lì, saranno cavoli amari per lei e chi le sta accanto. Inizierà dunque una brutale lotta per la vita, per evitare a ogni costo di diventare un cenobita.  


Tecnicamente, la pellicola vanta uno spettacolare lavoro di trucco, la regia di Bruckner è solida, squisitamente visionaria; la sacerdotessa compie un mezzo miracolo, cimentandosi in una parte che dal mio punto di vista era letteralmente una patata bollente. 
Tirando le somme, il nuovo Hellraiser è un buon prodotto, ma, resto dell'idea che se fosse partito dal nulla, con una propria personalità, si sarebbero potute raggiungere altra vette. Data la carestia di pellicole eccellenti, accettare alcuni scivoloni in tempi di magra, è il minimo sindacabile, quindi un sei e mezzo, ci può stare.