Dietro la porta è in agguato un flagello spietato

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Shyamalan firma un buon thriller, dalle lievissime venature horror (quasi zero a dirla tutta), ma con una trama tutt'altro che brutta. L'arma vincente del narrato è imputabile sicuramente a una semplice immedesimazione in esso. Chiunque lo veda non può fare a meno di pensare: e se capitasse a me, come  agirei? Anche io me lo sono domandato, nonostante l'improbabilità di essere scelta in quanto, figli non ne ho, e manco ci penso, e per il resto, stendo un velo pietoso. Questa famigliola felice, composta da una coppia gay e una bambina adottata, si ritroverà invischiata in una situazione paradossale, e per loro, sarà l'origine di ogni male. Se vi chiedessero un sacrificio tanto estremo, per salvare il mondo e l'umanità, riuscireste a essere obiettivi nel giudicare chi si trova davanti a voi, ma soprattutto, riuscireste a porre il bene comune prima del vostro? Beh, se avete la risposta, datemela, perché io, non ce l'ho.

Il racconto incomincia con la piccola Wen (una bravissima Kristen Cui), intenta a catturare grilli: il suo cammino viene incrociato da uno sconosciuto che non può che incutere timore, data la sua poderosa mole. L'uomo però, si mostra pacato, vuole fare amicizia con lei, e dopo alcune confidenze, le dice di dover parlare con i suoi genitori, che dovranno prendere in seguito un'importante decisione. Il gigante non è da solo, arrivano altre tre persone, la bimba scappa spaventata, raggiunge il cottage in cui si trova in vacanza, e quando quel rumore annuncia l'inevitabile, supplica i suoi di non aprire, in preda ad ansia febbrile. Vetri rotti avvisano l'intrusione, tuttavia i quattro vorrebbero evitare uno scontro. Hanno una missione, e portarla a termine è necessario per un fine superiore.

Leonard (Dave Bautista) nonostante la possenza fisica, che scatena paura, dimostra di essere empatico, la sua anima è pura. Il suo compito è spiegare a Eric (Jonathan Groff), e Andrew (Ben Aldridge), che se non sceglieranno un componente della loro famiglia come vittima sacrificale, per tutta la terra finirà assai male. Interessante come qualcosa di così inquietante venga svelato pacatamente, e la carne venga messa al fuoco subito, praticamente.

Ognuno di loro si presenta, e di lì a poco, il loro ruolo è svelato. Sono i quattro cavalieri dell'apocalisse, nessuno scherzo, nessun mistero celato. Ovviamente la storia sembra incredibile, e che i quattro siano pazzi è opinione lampante. Eric e Andrew sono stati legati a delle sedie, Eric in seguito alla lotta ha anche una commozione cerebrale, riuscire a liberarsi e fuggire appare essenziale. Ma, come?

L'epilogo è commovente, anche per chi non ha la lacrima facile. Sia Jonathan Groff che Ben Aldridge riescono a regalare forti emozioni, alle prese con fin troppe conferme a quelle malsane rivelazioni. Alla fine del girato ho pensato: ok, se levi Shyamalan, Bautista, e i vfx apocalittici, questa è un film che giri con poco, proprio come piace a qualcuno di mia conoscenza. Ambientato quasi sempre in una location, con pochi attori, è quel tipo di storia che potrebbe prestarsi a un low budget, se non fosse per gli elementi sopraccitati che fanno indubbiamente lievitare la produzione. Il ritmo qualche volta è un po' lento, ma va bene così, mentre in altre scene, la tensione è elevata, allarmante, riesce a far percepire sentimenti contrastanti e angoscianti. Timore per il proprio futuro, e per quello di un pianeta che a quanto pare, è stato affidato a delle mani tremanti di chi ignora perché sia stato predestinato, ma sa che ormai, fuggire, è del tutto insensato.