La regola della sicurezza: spara alla testa due volte, bellezza!

Cosa posso dire in merito a Benvenuti a Zombieland, oltre al fatto che già solo il titolo, adorato a prima vista. Questa horror comedy semplicemente esilarante, non potrà fare a meno di rallegrarvi all'istante. C'è qualcosa di innegabile, nelle ultime decine di anni siamo stati sommersi da valanghe di pellicole/serie TV con tema zombi, alcune ottime, altre discrete, e talune penose. Qui per fortuna, ci troviamo davanti a qualcosa di palesemente brillante. E all'interno della sua trama assai semplice, c'è un'ottima capacità di mischiare orrore, azione, ironia, miscelando e bilanciando il tutto con sapienza, ottenendo una storia esplosiva, briosa, spumeggiante.

L'opera narra le vicende di alcuni personaggi che si incroceranno lungo le strade di un'America post apocalisse. Simpatica l'idea di chiamarsi coi nomi di provenienza, decisamente azzeccata, e altrettanto indovinato è il guizzo di inserire commenti di eventi appena accaduti o in procinto di avvenire da parte del protagonista, etichettando ogni cosa con una regola. Proprio grazie a quella lista un ragazzo timido, impacciato e sfigato, è riuscito a sopravvivere in un continente ormai invaso da morti viventi divenuti tali dopo il consumo di carne pazza.

 


Dopo un incidente, Columbus (Jesse Eisenberg), incontra un uomo duro poco incline a dare confidenza: eppure, diventerà un personaggio estremamente essenziale per la sua esistenza. Tallahassee (Woody Harrelson) si rivelerà un compagno di viaggio particolare, con la sua assurda passione per le merendine twinkies, e una personalità da macho spaccone, col grilletto facile, e sembra davvero spassarsela un mondo in quella baraonda. L'incontro con le sorelle Wichita e Little Rock aggiungerà una bella manciata di pepe ai fatti, travolgendo Columbus e Tallahasee, per poi lasciarli soli, arrabbiati e insoddisfatti. Ci sarà l'ovvio ricongiungimento, condito da tante gag e un sano divertimento. Degno di nota il favoloso cameo di Bill Murray, che interpreta un sé stesso truccato da zombie, per passare inosservato e giocare a golf indisturbato.

 

Ruben Fleischer ha interessantissime trovate registiche, e le scene d'azione al luna Park stupiscono. Il montaggio è ottimo, il cast affiatato, convincente, frizzante. Molti gli accorgimenti di scrittura strambi ma assolutamente efficaci. Otto e mezzo pieno e meritato, per questo lungometraggio fresco e spensierato.
P.S. Dopo un decennio c'è stato il tanto sospirato seguito, doppio colpo, che pur non essendo malvagio, non è stato in grado di replicare il livello qualitativo del suo predecessore. Ci sono alcune storie irripetibili, talmente forti e incredibili, da lasciare un segno indelebile nel cuore. E questo è uno di quei film da rivedere quando sei triste, per una serata divertente con gli amici, o anche quando una ragione plausibile non c'è.