Mi allineo alla media dei giudizi apparsi finora su filmamo, ma aggiungo un mio giudizio, che sarebbe favorevole ad un voto anche più alto. Per due considerazioni, l'una sulla storia e l'altra sull'ambientazione. Per me la storia è quella della maturazione del cervello di un neonato sul corpo di un adulto. L'adulto ha tutte le pulsioni degli adulti, il cervello cerca di adeguarsi. In altre parole, i sentimenti si allineano al cervello, non c'è una predominio della ragione sulle passioni. In altre parole ancora, diventare a pieno titolo adulti non significa dover mortificare i sentimenti, ma significa riuscire a gestirli insieme  all'intelletto. Non siamo (menomale) in presenza di un trattato di psicologia evolutiva, e ci sono delle esagerazioni probabilmente su alcuni tratti della maturazione (la sessualità) a scapito di altri, ma per me il messaggio complessivo è chiaro: la conquista della maturità è l'equilibrio della persona. Quanto all'ambientazione, essa è folle tanto quanto è folle la storia, nel senso che finora (menomale) i trapianti prefigurati dal film non sono mai accaduti. Non conosco il romanzo da cui la sceneggiatura è stata tratta, ma ho trovato assolutamente logico accompagnare una storia folle da una ambientazione altrettanto inventata, in posti che con quei nomi certamente esistono, ma non sono mai stati come nel film si vedono. Capisco anche le motivazioni dei giudizi più critici del mio sul film, condivido pienamente il giudizio più che positivo sull'interpretazione di Emma Stone, ma concludendo devo dire che questo film non solo li ha divertito per la sua logica follia, ma che probabilmente tanto diverso non lo si poteva fare.