Penso anch'io che si tratti di un film non del tutto convincente, nonostante l'ottima recitazione di Juliette Binoche. E' certo che l'inquietudine esistenziale possa toccare tutti; in questo caso non è spiegata l'origine dell'inquietudine che spinge la protagonista da un uomo all'altro. Sembra che il premio ottenuto a Berlino sia dovuto all'interpretazione di questa inquietudine come amore, una pulsione travolgente che porta Sarah da un uomo all'altro e che chi è fuori chiaramente non comprende. Perché è da dentro di ciascuno di noi che nascono i sentimenti. Ciò spiega perché una parte della critica ha assegnato punteggi più alti. Ma, per come ho visto io la pellicola, non ho trovato una trama sufficientemente cucita e logica. Non è un problema di scene di vita, anticipate o posticipate. E' qualcosa che a mio avviso non c'è. Forse anche per questo, però non mi sono addormentato: cercavo di capire.