Questa volta voto insufficiente. Non contro la sceneggiatura e la regia, che ce la mettono tutta, riempiendo i troppi spazi lenti e vuoti con l'accompagnamento musicale. Si capisce però il problema: la storia è talmente tenue, che potrebbe essere raccontata in venti minuti al massimo. Tutto il resto comprende qualche piccola vicenda parallela che finisce lì, e molto vuoto. Per tutto il tempo si attende di vedere il ritorno del papà, promesso dal titolo, qui sì c'è una sorpresa, ma lascia la bocca amara. Poi, si sa anche che la sanità in Italia ha qualche problema, ma non è questo il tema.