UNA RELAZIONE PASSEGGERA - DI EMMANUEL MOURET

Charlotte (Sandrine Kiberlain) e Simon (Vincent Macaigne) iniziano una relazione quasi per gioco, ma ben presto si insinuano sentimenti più profondi.

Tutta la narrazione è incentrata attorno agli incontri clandestini fra i due amanti, trascurando quasi tutto il resto della sceneggiatura, suscitando quasi l'impressione di una sequenza disordinata di ambienti, ripresi con dinamismo e una pregevole fotografia. Il regista vuole raccontare una storia quasi banale, come fosse una grande avventura, che a sprazzi fa sperare in un lieto fine, contraddetto però dal titolo stesso. Benché i due protagonisti si prodighino in lunghi dialoghi introspettivi, non riescono mai a confessare ciò che sinceramente provano l'uno per l'altra, tormentati da un senso angoscioso di ineluttabile caducità a cui si aggiunge la palpabile finalità di non ricadere negli errori passati di ciascuno.

 

Per chi, come il sottoscritto, ha memoria cinematografica, il collegamento a “Une homme et une femme” di Claude Lelouch è d'obbligo.

Come possono amarsi un uomo e una donna, ben oltre l'età dei furori giovanili?  "Se non puoi rifarti una vita, continuala!",  avrebbe detto Yves Montand. Un tema universale, sebbene inserito in epoche e contesti diversi, che tuttavia accomuna lo spettatore nel senso di impotenza verso i capricci del destino.

 

https://youtu.be/VvhqEupQPsU