NÒT FILM FESTIVAL 2023

Il 27 agosto scorso si è conclusa la sesta edizione del Nòt Film Fest a Santarcangelo di Romagna, con oltre 100 film in lizza, di cui decine di anteprime mondiali, nazionali e regionali. Un successo indiscutibilmente confermato dai numeri, e che lascia spazio a rosee previsioni per il futuro, come è trapelato dall'entusiasmo e dalla determinazione di Giovanni Labadessa e Alizé Latini, le cui parole rivelano palesemente l'irremovibile convinzione della riuscita di questo progetto.

"I festival stanno assumendo un ruolo sempre più importante nel mondo del cinema Indie" racconta Labadessa, "Dalle prime edizioni ad oggi siamo passati da un numero davvero ridotto di pellicole proiettate a centinaia, a dimostrazione del fatto che vi è stato un aumento esponenziale dei fimmaker." Alla nostra domanda sul reperimento delle risorse finanziarie per sostenere un impegno di queste dimensioni, Labadessa è stato perentorio: "Conosciamo perfettamente le difficoltà legate soprattutto alla distribuzione; e sappiamo quanto sia diventato relativamente più facile realizzare film grazie ai progressi tecnologici e alla riduzione dei costi di produzione. Tuttavia, il vero problema sta nella distribuzione dei film, ovvero nel convincere il pubblico a vederli. Ecco perché la nostra missione consiste nell'incremento della community globale."

Un messaggio genuinamente appassionato e coraggioso, ma che a Santarcangelo ha dimostrato tutto il suo vigore, con centinaia di persone giunte da ogni parte del globo.

"Si tratta di un investimento collettivo, che permette a questi eventi di esistere, e al tempo stesso ci incoraggia a tracciare le traiettorie future per dare spazio a chi avrà il coraggio di incamminarsi su una strada piena di asperità." Con queste parole il direttore artistico ha definito l'essenza dei programmi futuri del Nòt Film Fest.

 

Alizé Latini, direttrice artistica della kermesse, va subito al sodo: "Se non stai dietro ai giovani, sei fuori" ha sottolineato in merito a un sistema di rendite di posizione che sta compromettendo il futuro del cinema italiano. "Uno degli elementi cardine che contraddistingue il cinema indipendente è quello di accendere i riflettori sulle periferie, siano esse 'fisiche' o 'psicologiche'" ha proseguito, richiamando l'attenzione sul fatto che le opere indipendenti trattano tematiche scomode e lontane dalle aree più rassicuranti, appartenenti alle convenzioni comuni più diffuse (il cosiddetto mainstream, termine abusatissimo di questi tempi).

"La multimodalità e la community diventano i vettori imprescindibili per l'avvenire del nostro settore come alternativa." E' stato il suo commento conclusivo.

 

Purtroppo, come abbiamo già scritto nell'articolo sul festival di Locarno, il cinema indipendente (in particolare oltreoceano) sembra essersi adattato ai canoni narrativi ed estetici dell'industria cinematografica, inibendone gran parte dell'energia creativa. Negli Stati Uniti un numero crescente di produzioni indipendenti sta cedendo a questa tentazione, per garantirsi una distribuzione nelle sale o sulle principali piattaforme virtuali.

 

Non a caso, anche in Italia, le recenti dichiarazioni della sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, riguardo ai principi della nuova legge sul sistema di "tax credit" - che rischia di mettere in serio pericolo la sopravvivenza dei produttori più piccoli, privilegiando invece i più grandi - hanno innescato una forte reazione negativa tra numerosi produttori indipendenti (tema approfondito con grande enfasi da Ludovico Di Martino e da altri protagonsti proprio nella giornata conclusiva del Not Film Fest).

Nei prossimi giorni daremo spazio ai nostri commenti sui film che abbiamo visto nel corso della rassegna romagnola.