76° FESTIVAL DI LOCARNO - HIGHLIGHTS

Il Locarno Film Festival 2023 ha conferito diversi riconoscimenti significativi:

 

Pardo d’onore Manor: Questo riconoscimento viene assegnato a personalità di spicco nel panorama cinematografico internazionale. Harmony Korine è stato premiato per la singolarità dello stile e il tocco inconfondibile che ne distingue l'opera. Il suo approccio anarchico e ribelle ha ridefinito il concetto di "anticonformista" nel cinema americano.

 

Pardo alla carriera Ascona-Locarno Tourism: Questo premio è stato dato a Tsai Ming-liang, il cui cinema mescola storie e linguaggi con passione. Il suo lavoro riflette le complesse sfaccettature della storia taiwanese vagliata attraverso la propria percezione, con uno sguardo originale nei confronti dell'erotismo e dell'indagine sensoriale.

 

Lifetime Achievement Award 2023: Questo premio celebra la carriera straordinaria di Renzo Rossellini, col suo contribuito impareggiabile al cinema moderno.

Vision Award Ticinomoda 2023: Questo premio è stato conferito a Pietro Scalia, un tecnico che ha scardinato con originalità  i canoni tradizionali del montaggio, influenzando diverse generazioni di cineasti.

Raimondo Rezzonico Award 2023: Questo premio è stato assegnato a Marianne Slot, una produttrice che ha lavorato con personalità del calibro di Lars von Trier e ha difeso la libertà di pensiero in ogni suo progetto, lasciando un segno indelebile nel cinema contemporaneo.

Locarno Kids Award la Mobiliare 2023: Luc Jacquet, biologo e regista, è stato premiato per i suoi documentari che trasmettono un messaggio ecologico alle giovani generazioni, destandone curiosità e interesse.

Excellence Award Davide Campari: Riz Ahmed è stato premiato per la sua versatilità e talento nel cinema contemporaneo, divenendo l'icona di un futuro promettente.

Leopard Club Award 2023: Stellan Skarsgård è stato premiato per la sua carriera eclettica che abbraccia sia il cinema d'autore che lo star system hollywoodiano.

Premio Cinema Ticino 2023: Mohammed Soudani è stato premiato per il suo contributo al cinema in Ticino, dove è  stato residente per diversi anni.

 

Il Festival di Locarno - come sottolinea Adriano Ercolani nel suo articolo "Anima Indie" su "Locarno daily" - ha nuovamente abbracciato il cinema indipendente americano, presentando due lungometraggi che sfidano le convenzioni dei rispettivi generi. "Theater Camp" di Molly Gordon e Nick Liebermann rompe le regole del musical attraverso trovate e personaggi politicamente scorretti. D'altra parte, "Lousy Carter" di Bob Byington estremizza ulteriormente il fenomeno con rappresentazioni di personaggi graffianti e provocatori, racchiusi nell'esilio deprimente della provincia americana. Queste opere rivelano il talento iconoclasta degli autori e l'attenzione del festival per le produzioni che cercano di esplorare l'America da angolazioni autentiche e non ortodosse.

Tuttavia, il cinema indipendente americano sembra aver vissuto un periodo di grande splendore negli anni dal 2005 al 2015, rispetto alla situazione attuale, caratterizzata da una profonda crisi, economica, sociale e identitaria. In quell'età dell'oro, si distinsero voci nuove che non solo riuscirono a catturare l'energia culturale di città come New York e Los Angeles, ma andarono a sondare anche i malesseri delle zone più remote e trascurate del paese, portando l'attenzione internazionale sulle difficoltà dell'America rurale.

Purtroppo, negli ultimi tempi, il cinema indipendente sembra essersi adattato alle norme narrative ed estetiche dell'industria cinematografica mainstream, limitando la sperimentazione. Questo fenomeno ha portato alla riduzione della sperimentazione artistica, con molte produzioni indipendenti che si conformano ai modelli dei generi tradizionali per garantirsi un minimo sindacale al botteghino. Questo trend rischia di compromettere il ricco panorama di voci e idee fuori dagli schemi, in un contesto in cui il potere e le risorse dell'industria dominante tendono ad assorbire ogni spazio.