A differenza di Quentin Tarantino, Roger Avary, suo co-sceneggiatore premio Oscar per Pulp Fiction, è rimasto purtroppo fermo a quel tempo.
Il film si pone nella scia di quella rivoluzione del 1994 e cerca di trovare una formula divertente e divertita che però riesce solo a sprazzi; la visione non è quindi assolutamente sconsigliata, ma solo se si è in cerca di 90 minuti di intrattenimento estemporaneo e di cui non resterà presto traccia