A Steven. Moffat si debbono cose egregie, come Sherlock ed ottimi episodi della serie Doctor Who.

I dialoghi intelligenti ed i colpi di scena che lo caratterizzano si trovano anche in questa miniserie, che vede due storie inizialmente separate finire con l'intrecciarsi: da una parte un condannato a morte negli USA (Stanley Tucci, sempre straordinario) che ha una capacità quasi sherlockiana di risolvere delitti; dall'altra un prete in Inghilterra (David Tennant) chiamato a compiere scelte sempre più difficili e radicali in nome del bene della propria famiglia.
Se la prima metà della storia intrattiene (anche se un po' forzata nella capacità quasi medianica di Tucci di risolvere enigmi), la seconda mette in fila una serie di sfortunati eventi che fanno sempre più precipitare la situazione in un modo che appare però francamente sempre più forzato. 

Insomma, serie tutto sommato piacevole (anche in virtù della durata limitata), ma che va quindi presa con una buona dose di sospensione dell'incredulità e di pazienza verso i protagonisti della parte inglese del racconto, le cui scelte e stolidità rischiano di diventare irritanti.