Il film è senz'altro valido, ma per molti ha un valore che prescinde da quello puramente cinematografico. Questa, quindi, è una recensione "emozionale".

10 novembre 2017: all’Unipol Arena di Bologna Brian May e Roger Taylor (aka quel che resta dei Queen) si esibiscono con Adam Lambertcome front man.
Questa storia, però, inizia prima.
È il 1986 e hai 13 anni (sì a qualcuno è successo per davvero, non solo in Stranger Things), i tuoi genitori sono tornati dalla visione di un film italiano comico dal titolo Scuola di ladri (e poi non lamentiamoci del cinema italiano di oggi…) e ti dicono che hanno visto un “provino” di un film che ti potrebbe interessare.
Il titolo neanche lo capisci, visto che è in inglese e che indica gli abitanti di una parte della Scozia che neanche sai esista. La trama, pure, ti è del tutto oscura perché i siti Internet con trame e recensioni arriveranno solo diversi anni dopo. È forse per questo che le immagini di Highlander ti travolgono con tutta la loro carica di forza e sorpresa.
Si comincia con Princes of degli universe; altri pezzi seguiranno durante la visione: One year of love, Gimme the prize, Hammer to fall…
È così che conosci un gruppo chiamato Queen.
Negli anni successivi li ritroverai in milioni di altri film: Bohemian Rapsody in Fusi di testa; l’intera colonna sonora di Flash Gordon (così brutto ma così bello, come dicono in Ted), un pezzo magnifico in un film trascurabile (One Vision in Aquila d’acciaio), We will rock you ne Il destino di un cavaliere, addirittura We are the champions ne La rivincita dei nerd… E poi, l’immancabile pezzo dei Queen in ogni film di Edgar Wright (a partire da L’alba dei morti dementi fino Brighton Rock utilizzata pressoché per esteso nella resa dei conti del bellissimo Baby driver).
Tutto questo in attesa del biopic di Bryan Singer , regista tanto talentuoso (I soliti sospetti, Operazione valchiria, i primi due X-Men, X-Men 2, Giorni di un futuro passato) quanto discontinuo (Superman returns…), che a fine dell’anno prossimo arriverà nelle sale con Bohemian Rhapsody, storia di un decennio della vita del grande Freddie.
Certo, non sempre le immagini sposano alla perfezione con la musica, ma alcune volte sì: “Siamo sulle Highlands, e dove altro? Corriamo giù per il pendio. Il sole splende alto, non fa freddo. Tu hai le tue pecore e gli stivali che feci per te. Buonanotte, mia dolce Heather”.
Who wants to live forever?