Recensione di   Filippo Margionti Filippo Margionti

Excision

(Film, 2012)

EXCISION di Richard Bates Jr.

Pauline è un'adolescente sociopatica, ossessionata dai corpi e dal sangue (e dalla chirurgia) e impaziente di perdere la verginità.  Ed è la protagonista assoluta di questo Excision, che in 75 minuti racconta tutto ciò che deve raccontare (GRAZIE SIGNOR REGISTA), con un ritmo sostenuto e mettendo in scena con semplicità ed efficacia una discesa negli abissi della follia più ottenebrante.
Pauline, dicevo, è un personaggio ambiguo, controverso, non sempre amabile (anzi)... ma c'è da dire che è anche, e nonostante tutto, una ragazza sola. O, ancora meglio, alienata. E come a volte lei ci fa sorridere (fantastici i suoi monologhi rivolti al Padreterno, che ricordano un po' quelli di Bess ne Le onde del destino) e altre ci ripugna (... la scena col pennuto defunto, per dirne una) è innegabile quanto tuttavia abbia una sua sensibilità sicuramente ferita dal contesto scolastico e famigliare in cui vive. Infatti, a scuola per Pauline le cose non vanno bene, è spesso bersaglio degli scherni delle compagne ma, comunque sia, lei non fa proprio niente per migliorare la sua situazione (memorabili in effetti alcune sue esternazioni ^^').
Anche la situazione in casa non è delle più idilliache: la madre è una borghesotta antipatica votata all'apparenza che vorrebbe (senza successo) plasmare Pauline a sua immagine e somiglianza, il padre un ometto senza spina dorsale completamente succube della moglie, e sua sorella minore, l'unico essere umano con cui la nostra sembra avere una parvenza di rapporto, è malata di fibrosi cistica. Nessuno, a scuola come in famiglia, sembra accorgersi o dare abbastanza peso ai comportamenti sempre più allarmanti e alienati della povera protagonista, sottovalutando e archiviando le sue azioni come quelle di un'adolescente ribelle e problematica. Tutto ciò porterà la nostra Pauline ben oltre i confini della ragione, verso un epilogo di INDELEBILE drammaticità ed incisività, che mi ha lasciato addosso un senso di sconfitta e di angoscia che difficilmente dimenticherò.

SPOILER
I versi gutturali di Pauline (preludio al pianto disperato della consapevolezza di ciò che ha appena fatto) nel momento in cui la madre la abbraccia (primo ed unico gesto d'affetto), sono uno dei momenti più struggenti della mia esperienza di spettatore appassionato di cinema.
FINE SPOILER

'Nsomma, un gioiellino ingiustamente sottovalutato e poco conosciuto che meriterebbe più visibilità... con la speranza che in un prossimo futuro arriveranno nel nostro belpaese altre opere di questo regista :)