Recensione di   Federico Tyst Querin Federico Tyst Querin

The Sleep Curse

(Film, 2017)

The sleep curse

Quando il piattume (o sarebbe meglio dire il pattume) dell'horror hollywoodiano si insinua in cinematografie interessanti ed affascinanti come quella di Hong Kong, lo infetta, come una maledizione. Alla stregua di ciò che accade nel film.The Sleep Curse ed il regista Herman Yau sembrano non aver idea di come gestire i tempi della narrazione horror: sequenze lunghe e poco interessanti si alternano ad altre più stimolanti che, però, sono niente più che scintille in un marasma di noia e monotonia.Jump scare inutili che non riescono nemmeno a far saltare sulla sedia (cosa che, almeno, ad Hollywood sanno, il più delle volte, fare), effetti speciali postprodotti e posticci, soprattutto gli schizzi di sangue che sono piatti e fastidiosi, vengono inframmezzati, ma solo nel finale, da buone trovate che potrebbero suscitare un senso di buon disgusto (soprattutto a chi non è avezzo all'horror) le quali, tuttavia, vestono i panni della biblica "vox clamantis in deserto", vorrebbero indicare la via da seguire all'opera ma restano inascoltate.