Io sono Valentina Nappi

Sembra esistere un certo aut-aut: per Bazin il sesso si sottraeva, come la morte, alla ripetizione ontologica del film. Nel suo breve saggio contenuto in Erotismo, Eversione, Merce la Stambrini scrive:

Ancora adesso l'aut-aut "È cinema o è porno?" resta a penzoloni sulla mia testa, come se dovessi scegliere cosa essere, come se usare il linguaggio pornografico ti esclusesse necessariamente dalla purezza del cinema. [È cinema o è porno?, in Erotismo, Eversione, Merce, p.237, V. Boarini (a cura di), Mimesis]

C'è una presunzione di purezza, nel cinema e, soprattutto, nel modo in cui esso viene inteso da una larga parte di critica e pubblico; è radicata nella cultura di massa l'idea di una totale alterità tra cinema e pornografia: credenza più volte smentita da un gran numero di registi (Jess Franco e Catherine Breillat tra gli altri). In questa intercapedine -solo supposta ma a conti fatti inesistente¹- che separa idealmente queste due regioni dell'arte figurativa si muove ISVN-Io sono Valentina Nappi, breve documentario che esplora la figura della celeberrima pornostar italiana.
Non si tratta di un mediometraggio porno nella sua accezione più comune: il sesso di ISVN non è il fulcro dell'opera ma lo strumento conoscitivo attraverso il quale la personalità di Valentina Nappi emerge. Timida e quasi sussurrante fuori dal letto quanto esigente ed esuberante durante l'atto, la pornostar sovverte la diffusa dinamica dominatore-dominato (inteso non necessariamente in senso sadomasochistico) del sesso eterosessuale: il film della Stambrini mostra la donna nel ruolo di guidatrice dell'azione, mentre l'uomo non è altro che al servizio di lei e del suo desiderio, portato allo stremo (tanto che lui si ritrova a doverle chiedere più volte qualche istante di tregua).

Note:
¹ Attenzione a non fraintendere: non tutto il porno è cinema, così come non tutte le riprese "non porno" sono cinema. Il filmino delle vacanze che potrei fare io, così come la grandissima parte del porno "di consumo" che occupa la maggior parte del catalogo di video dei siti pornografici non possono essere ascritti alla categoria del cinema.