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"How to Have Sex" di M. Manning Walker si inserisce nel panorama cinematografico come un racconto di formazione che esplora l'incontro dei giovani con la sessualità, con un'attenzione particolare posta sull'importanza della comunicazione consensuale nelle relazioni sessuali. Ambientato nel clima vacanziero dell'isola di Creta, il film mescola elementi di commedia adolescenziale con riflessioni più serie sulla sessualità e sulle dinamiche relazionali.

Tuttavia, nonostante la sua capacità di affrontare argomenti delicati in modo accessibile e rispettoso, "How to Have Sex" manca di originalità nel suo approccio narrativo. Il tono vacanziero e la struttura del racconto, sebbene offrano un contesto fin troppo vivace e stimolante, fatto di sballo e luci (meglio non sedersi nelle prime file, potreste avvertire una leggera nausea) non riescono a distinguere il film in modo significativo da altri racconti di formazione adolescenziali che hanno esplorato tematiche simili nel recente passato.

Tra gli elementi di particolare interesse spicca il contesto dell'ambiente vacanziero greco, da un lato luogo emblematico di nuove esperienze, dall'altro sporca realtà sfruttata dal turismo del divertimento, che dietro di sè lascia degrado e, per quanto riguarda la protagonista, traumi forse indelebili.

Il film in definitiva si riduce ad offrire una panoramica riflessiva, ma non molto interessante, sulla sessualità contemporanea e sul brusco passaggio dalla gioventù alla maturità.  Prova di spessore dell'attrice protagonista Mia McKenna Bruce.