I giorni dell'armonia

C'è del coraggio nello scegliere come protagonista di una pellicola un addetto alla pulizia dei bagni pubblici. Cosa c'è di meno spettacolare e meno gradevolmente filmabile di questo soggetto? 

Wim Wenders, regista di film narrativi da grandi premi ai festival tra gli anni Ottanta e Novanta dello scorso secolo, votato al documentarismo nel nuovo millenio, torna con una pellicola che sembra voler fondere senza soluzione di continuità i due generi, seguendo quasi passo dopo passo le giornate del protagonista, sempre uguali e sempre diverse. 

Un'opera che ti entra sottopelle dopo la visione grazie al suo racconto semplice, ma profondo della vita. I giorni perfetti sono quelli che si susseguono nella normalità e nella semplicità, ogni giorno anche solo una piccola variazione porta gioia o smarrimento, ma non si può che andare avanti. 

È interessante vedere come un regista europeo sia riuscito ad entrare così bene nella ultura giapponese rendendo il film universale, anche grazie all'utilizzo di una colonna sonora effetto nostalgia che risveglia tutti i cittadini occidentali. 

Perfect days ha vinto meritatamente il premio per il miglior attore a Cannes. Yakusho bravo nel far trasparire le emozioni attraverso gli sguardi e le espressioni è una delle carte del film. Opera bella importante, probabilmente non per tutti, ma da vedere assolutamente