Scrivo senza indugi che Un eroe è un gran film.
Chi già conosce il cinema di Farhadi non si potrà stupire di fronte a quest'opera che forse supera per fluidità e continuità le precedenti. Una sceneggiatura perfetta che sembra crearsi di fronte a scelte inevitabili.

Il cinema di Farhadi è sempre estremamente complesso e quando è ambientato nel suo Iran si muove in modo sicuro tra etica e morale. Il protagonista viene travolto dagli eventi e tutto quello che succede non sembra più dipendere da lui, perché una piccola bugia alla base può condizionare tutto.

Ma allora dove si trova il bene? Dove si trova il male? Difficile discernere con sicurezza perché tutti gli uomini sono sempre pronti a salire sul carro del vincitore, ma sono altrettanto pronti a disarcionare chi pensa non debba esserci. Perché una piccola crepa può abbattere anche il monumento più solido.

Il film è monumentale come la scena iniziale ambientata nella tomba di Serse, metafora e anticipazione di quello che vedremo nel film con il protagonista che sale verso l'alto della tomba per ridiscendere subito. Ottimo il protagonista Amir Jadidi, che risulta credibile e convincente nel ruolo del galeotto in cerca di riscatto. Altrettanto in parte tutto il cast di comprimari che formano un coro attorno al protagonista che resta comunque sempre più solo anche in mezzo alla gente.

Vincitore del Gran Premio della Giuria all'ultimo Festival di Cannes Un eroe è un'ottima pellicola per iniziare l'anno. Un'opera che lascia ben sperare, magari non piacerà a chi cerca l'happy end a tutti i costi, ma questo è un film che va visto per riconciliarsi col grande schermo.

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